Il 2023 è stato un anno di crescita per le immatricolazioni nell’Unione Europea, che hanno toccato quota 10,5 milioni, pari al +13,9% rispetto all’anno precedente. L’anno si è però chiuso con una nota negativa: dicembre è stato il primo mese in flessione dopo 16 di crescita continua, con le immatricolazioni ferme al -3,3% rispetto all’ultimo mese del 2022 (dati ACEA – European Automobile Manufacturers’ Association).
Mentre Francia, Spagna e Italia hanno chiuso in crescita, il campanello d’allarme è arrivato invece dalla Germania, che dopo aver chiuso in calo già novembre del 5,7%, in dicembre ha visto un crollo a due cifre, -23% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Il calo di dicembre ha coinvolto anche le vendite di nuove auto elettriche, in decremento del 16,9%, il primo segno meno dal picco pandemico dell’aprile 2020. Una performance dovuta al calo della Germania (-47,6%) che rimane il primo mercato del continente per le auto “con la spina”.
Nonostante ciò, considerando l’anno nel suo complesso, il Vecchio Continente ha messo a segno un importante +37% di vendite di auto elettriche rispetto al 2022, superando quota 1,5 milioni.
Il mese di ottobre 2023 ha fatto inoltre registrare un sorpasso storico: le immatricolazioni di auto elettriche “pure” hanno superato per la prima volta quelle di auto alimentate a diesel. L’anno si chiude con le BEV al 14,6% delle immatricolazioni (+2,5% rispetto al 2022), mentre il diesel resta inchiodato al 13,6%. I primi due posti del podio per tipologia di alimentazione sono le auto a benzina (35,3%, in calo dell’1,1%) e le ibride senza alimentazione esterna (MHEV – Mild Hybrid Electric Vehicle e FHEV – Full Hybrid Electric Vehicle, al 25,8%, in crescita del 3,1%).
Ma l’Europa dell’auto elettrica non è tutta uguale, al contrario. C’è chi corre forte, soprattutto al Nord: in Finlandia, Islanda e Danimarca in un anno l’elettrico “guadagna” tra il 15% e il 16% delle immatricolazioni. La Norvegia è di gran lunga la prima della classe con l’83,3% delle auto immatricolate formate da BEV: tra 2022 e 2023 la crescita è del 5%. Nel gruppo di testa si fa notare anche il Portogallo: +6,5% da un anno all’altro, arrivando al 17,7% del mercato fatto di auto elettriche.
C’è poi una grande fetta di Europa in cui l’elettrico cresce a passo di lumaca. È formata dai Paesi dell’Europa orientale e meridionale dove la quota di BEV ha un tasso di crescita anno su anno sotto il 2%: Spagna, Ungheria, Regno Unito (dove però il 16,3% di immatricolato è elettrico, più della media continentale), Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Italia e Croazia. Sì, l’Italia è penultima nel continente guadagnando solo lo 0,4% da un anno all’altro.
È difficile spiegare performance così differenziate in poche parole. Sicuramente contano le politiche statali e regionali basate su benefici fiscali e incentivi all’acquisto: come emerge dalla mappatura di ACEA, alcuni Paesi dell’Europa orientale non prevedono politiche spinte in questo senso. Eppure l’Ungheria, unico stato a non prevedere alcuna misura per favorire la mobilità elettrica, riesce a fare meglio dell’Italia, che invece mette in campo incentivi all’acquisto e l’esenzione dal bollo auto per cinque anni. La questione è più complessa: nell’influenzare la propensione all’acquisto per una o l’altra tipologia di veicolo hanno un ruolo importante la capacità d’acquisto – gli stati con reddito pro capite più alto tendono a stare nella parte alta della classifica – ma anche la sensibilità ambientale e la propensione culturale verso comportamenti ecologicamente “corretti”.
Aggiorniamo la classificazione delle tipologie di veicoli ad alimentazione elettrica già proposta in un precedente White Paper.
Veicolo micro hybrid: non ha un vero e proprio motore elettrico adibito a trazione ma un impianto elettrico più efficiente che supporta, ad esempio, il dispositivo Start&Stop.
Veicolo elettrico ibrido (HEV): nella classificazione di ACEA, questa definizione include:
Veicolo elettrico ibrido plug-in (PHEV): si intende un’auto che combina un tradizionale motore a combustione interna (diesel o benzina) e un motore elettrico a batteria, ricaricabile alle apposite colonnine. Il motore elettrico può funzionare in maniera indipendente o sinergica con il motore endotermico.
Veicoli elettrici a batteria (BEV): si intendono esclusivamente i veicoli elettrici puri, azionati da un motore elettrico e alimentati da energia elettrica prodotta da batterie che si ricaricano alle apposite colonnine.