White Paper sulla mobilità sostenibile - IX Edizione

I fleet manager promuovono l’innovazione

Nel pendolo dell’opinione pubblica, che oscilla tra scetticismo ed entusiasmo, loro spingono la transizione verso una mobilità davvero sostenibile. Sono i fleet manager, professionisti il cui ruolo è gestire, monitorare e innovare il parco mezzi di un’azienda. In senso lato, possono occuparsi di tutto ciò che attiene alla mobilità aziendale, partendo dai viaggi dei manager per arrivare al percorso casa-lavoro dei dipendenti, passando per la logistica dei veicoli commerciali.

«La figura del fleet manager e del fleet buyer deve sempre più essere capace di intendere la mobilità a 360 gradi» afferma Giovanni Tortorici, presidente di AIAGA – Associazione Italiana Acquirenti e Gestori di Auto Aziendali, che riunisce circa 200 professionisti in tutta Italia. «La bravura di un fleet manager sta nel progettare sistemi di mobilità nel massimo rispetto dell’ambiente, delle persone e anche dell’economia: dimostrare che le soluzioni green sono anche in grado di garantire un ritorno dell’investimento».

I casi di flotte aziendali al 100% formate da veicoli elettrici “puri” (BEV) in Italia sono ancora rari, spiega Tortorici: «La prima ad elettrificare tutta la flotta fu Italcementi, seguita da Sibeg, azienda siciliana attiva nella distribuzione di bevande, con un centinaio di veicoli. Trattandosi di percorsi standard stabiliti, l’elettrificazione è più semplice in quanto si possono pianificare con precisione i viaggi e le ricariche».

Più complessa, la scelta BEV, nel caso di aziende che impiegano driver e forza vendita, più restii ad adottare soluzioni full-electric. «Per questo la maggior parte delle aziende italiane hanno preferito, negli ultimi anni, investire nei veicoli ibridi – spiega il presidente di AIAGA –. Si resta alla finestra, in attesa di capire gli orientamenti del mercato BEV, anche in relazione alle scelte politiche che arriveranno in Europa e negli USA».

Le flotte aziendali rappresentano l’8,8% delle vendite di veicoli BEV in Italia nel 2023. Un segmento che, se adeguatamente supportato anche a livello di incentivi, potrebbe essere una leva di crescita decisiva per far crescere la mobilità elettrica, anche attraverso il canale dell’usato (Dalle flotte aziendali all’usato, un circuito virtuoso).

Canali di vendita auto elettriche nel 2023

Il rapporto 2023 di ANIASA – Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio della Sharing mobility e dell’Automotive Digital – rileva come, nelle immatricolazioni del 2022, «i veicoli ad alimentazione diesel continuano a rappresentare la parte più cospicua della flotta in dotazione ai clienti (59%). Tuttavia, il trend della quota del diesel è in discesa: nel 2022 ha perso, infatti, 9 punti percentuali rispetto al 2021. I veicoli ibridi elettrici rappresentano la seconda alimentazione in termini di quota (16%), ma sono quelli che hanno guadagnato più punti in termini di rappresentatività, ben 7, rispetto al 2021. L’alimentazione a benzina è stabile (13%), mentre quella elettrica aumenta di un punto la quota che si attesta al 3%».

Articolo precedenteArticolo successivo
Scarica Condividi