White Paper sulla mobilità sostenibile - IX Edizione

La mobility as a service viaggia a emissioni zero

Dalla proprietà personale del mezzo di trasporto a una nuova concezione di mobilità condivisa, un servizio di cui usufruire per un periodo e uno spazio delimitati, in base alle effettive necessità. In una parola: Mobility as a Service (MaaS), una concezione sempre più diffusa che prende diverse forme, tra cui il più noto bike sharing, ma anche, ad esempio, il corporate car sharing. Ad accomunarle è il ricorso ad app e piattaforme digitali che consentono di pianificare gli spostamenti in base all’effettiva disponibilità dei mezzi sul territorio, anche in un’ottica intermodale.

La mobilità condivisa fa rima con sostenibilità. Il 95% della flotta italiana in sharing, infatti, è a zero emissioni, secondo i dati dell’Osservatorio nazionale sulla sharing mobility. Un dato positivo accompagnato dalla crescita del 41% nel 2022 del numero totale di noleggi, andando a sfiorare i 49 milioni di viaggi, dato che supera abbondantemente i livelli pre-pandemia del 77%.

Il mercato dello sharing

Oggi il mercato del car sharing in Italia, secondo le stime della società di analisi e ricerche Statista, conta oltre 2 milioni di utenti e dovrebbe raggiungere quota 2,75 milioni entro il 2027. Anche in termini di ricavi, il trend è positivo. Dopo una flessione dovuta all’impatto generale della guerra russo-ucraina sui consumi, i guadagni sono tornati a salire e si prevede continueranno a farlo con un tasso di crescita annuo del 4,41%, fino a raggiungere un volume di mercato previsto di 1,01 miliardi di dollari entro il 2027. È una soluzione ecologica non solo perché si riducono le auto in circolazione, ma anche perché la maggior parte dei mezzi in car sharing sono elettrici (consentendo così anche l’accesso ad aree a traffico limitato). Tra i principali player del settore – secondo Statista Market Insights – spicca Enjoy, il car sharing di Eni, che copre il 40% del mercato italiano, oltre a Share Now e Zity, che rappresentano rispettivamente il 23% e 15% del totale.

Quota di mercato dei principali fornitori di servizi di car sharing in Italia

Oltre 2 milioni e mezzo di utenti e ricavi totali per 48,63 milioni di dollari nel 2022, è lo stato di salute del mercato italiano del bike sharing che, negli ultimi anni, è diventato un servizio di mobilità molto popolare nelle grandi aree urbane. Secondo le previsioni di Statista, si stima un tasso di crescita annuo dei ricavi del 4,65%, con un volume di mercato previsto di 62,24 milioni di dollari entro il 2027. E sempre per quell’anno, il numero di utenti dovrebbe superare i 3 milioni. Sempre secondo Statista Market Insights, i principali fornitori di servizi bike sharing sono Lime e RideMovi, che costituiscono ciascuno il 21% del mercato italiano. Seguono Bird e Tier, entrambi con una quota del 15%, mentre Bolt rappresenta il 7% del settore.

Quota di mercato dei principali fornitori di servizi di bike sharing in Italia

Pure i monopattini elettrici continuano a salire, secondo le stime infatti la condivisione di monopattini in Italia dovrebbe generare ricavi pari a 60,58 milioni di dollari nel 2023 ed entro il 2027 i fruitori ammonteranno a 5,7 milioni. Nel mercato italiano, i principali fornitori di monopattini includono Dott, che detiene la quota più ampia del mercato con il 23%, seguito da Helbiz con il 22%. Lime rappresenta il 14%, mentre Bird e Tier costituiscono il 10% ciascuno.

Il corporate car sharing

Un’altra faccia della mobilità condivisa che sta emergendo è il “corporate car sharing” ovvero l’uso condiviso di una serie di veicoli da parte dei dipendenti della stessa azienda o di aziende diverse. Come si legge nel Rapporto 2023 di ANIASA – Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio della Sharing mobility e dell’Automotive Digital, è utilizzato soprattutto per i veicoli operativi, ossia per l’esecuzione delle missioni di lavoro che possono essere svolte da tecnici diversi. È quindi più conveniente per l’azienda avere un servizio di condivisione piuttosto che noleggiare un certo numero di veicoli. I sistemi di corporate car sharing hanno un sistema rapido dove gli utenti aziendali dispongono di un’app per la prenotazione, l’apertura del veicolo e la relativa riconsegna.

Nel 2022 il numero dei veicoli in corporate car sharing è stato stimato in circa 4.200 unità, di cui il 90% costituito da autovetture, il 10% da veicoli commerciali. È da sottolineare che la quota di veicoli elettrici e ibridi delle flotte è pari al 50%, questo anche perchè la maggior parte degli spostamenti avviene nei centri urbani dove sono presenti limitazioni alla circolazione per le auto alimentate a motore termico.

I progetti di PNRR

La MaaS ha un ruolo importante anche nel PNRR, il Piano di Ripresa e Resilienza, che investe 40 milioni di euro nel progetto “Mobility as a Sevice for Italy” del quale il Dipartimento per la trasformazione digitale (DTD) è soggetto attuatore, con il supporto del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti (MIT). Il progetto prevede che lo Stato realizzi una piattaforma digitale aperta, chiamata “Data Sharing and Service Repository Facilities – DS&SRF”, che offra ai cittadini un accesso semplificato e inclusivo a varie opzioni di mobilità, dal trasporto pubblico allo sharing passando per i taxi. Milano, Napoli e Roma sono le tre città pilota scelte per la prima fase di sperimentazione.

Percentuale di capoluoghi di provincia con servizi di shaaring mobility
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