Qual è l’identikit di chi acquista e guida un’auto elettrica? È questa la domanda a cui cerca di rispondere l’instant survey “Cosa pensano gli utilizzatori delle auto elettriche?” condotta nel 2023 dalla società di consulenza strategica Aretè su un campione di 454 proprietari di veicoli a batteria (BEV) in Italia.
Da un primo sguardo, il 58% di chi ha risposto al sondaggio guida un’elettrica da oltre un anno e quindi ha sufficiente esperienza con tale tecnologia. Se il 38% effettua la ricarica tramite colonnine in pubblico e il 5% in ufficio, la maggioranza, il 57% ricarica l’auto nello spazio domestico. Se ne deduce che la proprietà di un box auto può essere un fattore cruciale per incentivare la decisione d’acquisto. A facilitare questa opzione è intervenuta la normativa che dal 2020, per gli stabili residenziali di nuova costruzione, obbliga ad installare almeno una colonnina di ricarica condivisa.
Fatta la ricarica, solo il 15% percorre più di 400 chilometri, mentre il 24% copre una distanza tra 300 e 400 chilometri, il 30% tra 200 e 300, il 23% tra 100 e 200 chilometri e il 7% meno di 100 chilometri. In sostanza, l’85% degli utilizzatori di elettriche non supera i 400 chilometri con una carica. Degli automobilisti “elettrici” l’89% vive e lavora in città, e uno su due vive in edifici unifamiliari: un dato che collima con la soluzione “casalinga” prescelta per il rifornimento di energia.
La ricarica si conferma una sfida per la diffusione della mobilità elettrica, e lo dimostrano i diversi gradi di soddisfazione da parte degli intervistati. Se ben il 96% si considera soddisfatto “dell’esperienza con la tecnologia elettrica”, la percentuale comincia a scendere all’87% quando si parla di ricarica. La differenza, seppur leggera, tra le due risposte spiega in parte perché, alla domanda sul possibile riacquisto di un’elettrica, gran parte del campione, ben il 91%, affermi che non intende abbandonare l’auto a batteria. Mentre solo il 9% opterà per una soluzione alternativa.
Ma perché si acquista un’auto elettrica? Il 40% degli intervistati attribuisce la sua decisione a questioni ambientali, mentre solo il 15% cita la possibilità di usufruire di incentivi fiscali. Il 25% ha scelto un’auto a batteria per i costi più bassi, l’11% per il piacere della guida e il 10% perché la ritiene “adatta al proprio stile di vita”.
Passando alle modalità di acquisto, il 43% ha comprato l’auto in un’unica soluzione, mentre il 27% ha fatto ricorso a finanziamenti, il 17% a formule di noleggio e il 12% al leasing. La grande maggioranza degli acquirenti che hanno risposto al sondaggio sono privati: questi rappresentano l’88% contro il 12% di aziende e partite Iva.
In termini di dati reali, tuttavia, il peso delle auto aziendali è decisamente maggiore rispetto a quanto rilevato dalla survey. Tra le auto full electric (BEV) immatricolate nel 2023 in Italia, il 26% è stato acquistato da società di noleggio a lungo termine, il 9% è entrato a far parte di flotte aziendali e il 4% è appannaggio di operatori del noleggio a breve termine. Nel complesso il 39% delle nuove targhe fa parte del mondo aziendale, come abbiamo approfondito nel blocco “Dalle flotte aziendali all’usato, un circuito virtuoso”.
Nonostante alcune resistenze (Autonomia e costi, i dubbi sull’elettrico degli agenti di commercio) che l’elettrico ancora incontra nel mondo degli agenti di commercio, il fleet management si conferma un canale importante per la crescita del mercato di auto BEV, soprattutto se, chiuso il ciclo di utilizzo per servizi aziendali, può alimentare il mercato dell’usato contribuendo a rendere i veicoli elettrici disponibili a prezzi più accessibili, allargando così la base sociale degli utilizzatori.
Il report eReadiness 2023, realizzato da PwC, ha tracciato un identikit del proprietario di veicoli elettrici intervistando oltre 4.600 consumatori di Francia, Germania, Italia, Norvegia, Spagna, Svizzera e Regno Unito. Il proprietario tipo è uomo, di mezza età, ad alto reddito, residente in un centro urbano, con accesso a un parcheggio privato.
Questo ritratto descrive un mercato dell’auto elettrica che fatica ad aprirsi alla maggioranza della popolazione: persone con redditi medio-bassi, donne, chi vive fuori dalle grandi città e magari non ha un parcheggio di proprietà. I potenziali clienti di veicoli elettrici hanno in media un reddito inferiore del 20% circa rispetto a coloro che già ne possiedono uno. La ricerca conferma l’esistenza di una platea interessata molto ampia: circa il 30% degli intervistati ha dichiarato di voler acquistare un veicolo elettrico nei prossimi due anni.