White Paper sulla mobilità sostenibile - IX Edizione

Pierluigi Sacco: «Grandi opportunità dalla convergenza tra politiche culturali e strategie di mobilità sostenibile»

Pierluigi Sacco, economista della cultura, attualmente professore ordinario all’Università di Chieti-Pescara, ha contribuito alla teorizzazione dei “distretti culturali evoluti” e da anni si occupa di studiare l’interazione tra sviluppo territoriale, industria creativa e politiche culturali. Se è vero che per il ruolo geopolitico dell’Italia nel contesto europeo e globale sembra sempre più caratterizzato dall’importanza dei suoi giacimenti culturali, con lui approfondiamo le possibili strategie di valorizzazione che mettano al centro anche i sistemi di mobilità sostenibile.

Come la mobilità elettrica può contribuire alla valorizzazione dei distretti culturali evoluti, integrandosi con il patrimonio culturale e creativo di un territorio?

La mobilità elettrica può rappresenta un potente strumento nel processo di sviluppo locale a base culturale, permettendo lo sviluppo di una offerta di servizi turistici e di eventi culturali che minimizza l’impatto ambientale, sulla base del modello attualmente in corso di sperimentazione a Bourges in Francia, in quanto Capitale Europea della Cultura 2028. Un utilizzo sistematico della mobilità elettrica favorirebbe la creazione di percorsi turistico-culturali sostenibili, dove le stazioni di ricarica vengono strategicamente integrate nel tessuto urbano storico-artistico. Queste infrastrutture potrebbero non solo servire alla loro funzione primaria, ma potrebbero diventare veri e propri punti di accesso smart al patrimonio culturale locale, ospitando servizi informativi e di orientamento e armonizzandosi con il contesto architettonico e paesaggistico. L’integrazione si estenderebbe così anche al livello digitale, con lo sviluppo di servizi innovativi che permettono di esplorare il territorio combinando efficienza degli spostamenti e scoperta del patrimonio culturale locale, dalle opere d’arte alle tradizioni fino alle produzioni tipiche.

Come l’innovazione nella mobilità urbana può favorire l’inclusione sociale e culturale?

Nel contesto dell’inclusione culturale, le tecnologie legate alla mobilità elettrica stanno emergendo come potenti catalizzatori di accessibilità e partecipazione. L’implementazione di servizi di sharing elettrico nelle aree periferiche potrebbe contribuire ad abbattere le barriere geografiche che spesso limitano l’accesso alla cultura, permettendo a fasce più ampie della popolazione di raggiungere agevolmente i poli culturali. Particolarmente significativa sarebbe la creazione di hub intermodali che integrino diverse forme di trasporto elettrico, pubblico e privato, facilitando la fruizione delle iniziative culturali anche nelle zone più decentrate. Questo approccio potrebbe soprattutto evolvere verso modelli di mobilità elettrica community-based, in cui le comunità locali diventano protagoniste attive nella gestione e fruizione del proprio patrimonio culturale, innescando dinamiche sociali parallele a quelle in atto nella formazione delle comunità energetiche.

Quali sono le principali sfide da affrontare e le opportunità da cogliere nel promuovere una convergenza tra politiche culturali e strategie di mobilità elettrica?

La convergenza tra politiche culturali e strategie di mobilità sostenibile presenta sfide significative ma anche straordinarie opportunità, per il momento quasi del tutto non valorizzate. Sul fronte delle sfide, emerge la necessità di gestire investimenti consistenti per la realizzazione di infrastrutture di ricarica che si integrino armoniosamente nel contesto storico-artistico. Si pone inoltre l’esigenza di sviluppare programmi di formazione specifici per gli operatori culturali e turistici, affinché possano collaborare efficacemente a questa transizione comprendendone il valore strategico. Un’ulteriore sfida risiede nel coordinamento tra diverse politiche settoriali e nella gestione degli interessi di molteplici stakeholder. Sul versante delle opportunità, questa convergenza potrebbe generare nuovi modelli di fruizione culturale sostenibile con un impatto di estremo interesse, sia nelle aree a bassa densità abitativa che nei centri nevralgici del turismo culturale mondiale. Un approccio radicale e innovativo alla mobilità elettrica potrebbe in particolare contribuire al rilancio di aree periferiche con un potenziale culturale poco valorizzato, migliorandone sostanzialmente l’accessibilità. Tutto questo richiede però anche lo sviluppo di nuove competenze nel settore culturale, che al momento non assegna generalmente una grande priorità alle emergenze ambientali, ma che avrebbe tutti i motivi per apprezzare gli effetti positivi di una riduzione dell’inquinamento acustico e ambientale nelle città d’arte e più in generale negli spazi di interesse storico e culturale, con il relativo, significativo miglioramento della qualità della vita nei centri storici.

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