White Paper sulla mobilità sostenibile - IX Edizione

Mercato globale: vendite boom, solo l’Europa arretra

Il mercato dei veicoli elettrici segna un nuovo record nel 2024, toccando quota 17,1 milioni di unità vendute e un salto in avanti notevole, pari al +25% rispetto ai dati dell’anno precedente. A riportarlo è un report diffuso dalla società di ricerca Rho Motion, la cui analisi calcola insieme le vendite di auto e di veicoli “light-duty” (furgoncini di piccola taglia) full electric.

Ma se a livello globale si può parlare di un “boom” di vendite, uno sguardo alle performance dei singoli continenti mostra come solo l’Europa sia indietro, mentre il resto del mondo sta correndo, sia pur a velocità diverse. Il mercato europeo allargato, che comprende oltre all’Unione Europea anche Regno Unito, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, vede una contrazione della quota BEV pari al 3%. In termini assoluti questo mercato vale 3 milioni di veicoli.

Il mercato nordamericano cresce, anche se non in misura spettacolare: +9% nel 2024, sommando Stati Uniti e Canada. Rappresenta però ancora un mercato decisamente più piccolo di quello europeo, pari a 1,8 milioni di veicoli venduti nel corso dell’anno.

La Cina da sola rappresenta oltre il 64% del mercato elettrico globale nel corso dei 12 mesi, con 11 milioni di veicoli venduti, con una portentosa crescita del 40% rispetto all’anno precedente.

Nel resto del mondo, infine, si sono venduti 1,3 milioni di veicoli elettrici, con una crescita del 27% sul 2023.

Vendita di veicoli elettrici

Il responsabile dei dati di Rho Motion, Charles Lester, ha commentato: “Dopo l’anno record del 2023 per le vendite di veicoli elettrici, siamo entrati nel 2024 con un certo ottimismo sul mercato, nonostante i venti contrari. Se da un lato il mercato globale ha registrato un boom, crescendo di un quarto nel corso dell’anno, dall’altro sono aumentate le disparità regionali. Il mercato europeo si è ridotto del 3%, mentre quello cinese è cresciuto del 40%”.

«È chiaro che la politica del “bastone e carota” dei governi sta funzionando – commenta Charles Lester, Data Manager di Rho Motion –. In Nord America la crescita del 9% può essere attribuita principalmente ai sussidi ai consumatori e nel Regno Unito gli “ZEV Mandate” hanno fortemente incentivato i produttori a spingere le loro auto a basse emissioni».

Il riferimento è alla politica “Zero Emission Vehicle (ZEV) Mandate” promossa dal governo britannico all’inizio del 2024, che richiede alle case automobilistiche di vendere una certa percentuale di veicoli elettrici ogni anno, convertendo poi questi risultati in “certificati verdi” che possono essere poi messi sul mercato e venduti alle case automobilistiche che non raggiungono gli obiettivi prefissati. Anche l’Unione Europea ha aperto questo mercato in applicazione al regolamento denominato “Cafe” (Corporate Average Fuel Economy), che però rischia di avere un effetto distorsivo del mercato. Secondo quanto emerso nel gennaio 2025 Stellantis, Toyota, Ford, Mazda e Subaru rischierebbero sanzioni per circa 15 miliardi di euro complessivi per il mancato raggiungimento degli obiettivi di vendita di auto elettriche. Per evitare tali multe salate le cinque case automobilistiche sarebbero pronte ad acquistare certificati verdi da Tesla, che produce esclusivamente auto elettriche. Il risultato paradossale sarebbe quello di generare un gioco a somma zero che non è in grado di incentivare realmente la mobilità sostenibile.

«Nel frattempo – prosegue l’analisi di Lester –, l’eliminazione dei sussidi in Germania ha avuto un impatto devastante sull’intero mercato europeo; se gli Stati Uniti seguiranno l’esempio, potremmo assistere allo stesso fenomeno».

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