Il 2024 rappresenta un anno cruciale per il mercato europeo dell’automotive, caratterizzato da una chiara transizione verso tecnologie più sostenibili che però non risulta omogenea tra i diversi Stati, con importanti differenze in relazione alle tipologie di alimentazione dei veicoli. Sebbene nel complesso il mercato dell’Unione Europea abbia registrato una leggera crescita dello 0,8%, raggiungendo 10,6 milioni di immatricolazioni, il segmento dei veicoli auto full electric (BEV) segna un calo significativo delle nuove targhe, pari al -5,9% rispetto ai brillanti risultati del 2023, scendendo sotto la quota simbolica dei 15 milioni. Un dato, frutto delle analisi di ACEA – European Automobile Manufacturers’ Association, che posiziona l’Europa come fanalino di coda rispetto a Cina e Nord America, come evidenziato nell’analisi dei dati globali.
I veicoli full electric rappresentano ancora il 13,6% delle nuove immatricolazioni nell’Unione Europea e nonostante la frenata superano ancora una volta le immatricolazioni di veicoli diesel (11,9%), dopo lo storico “sorpasso” del 2023. Analizzando i singoli Paesi emerge un quadro a macchia di leopardo. La Francia registra una crescita contenuta, passando dal 16,8% del totale delle immatricolazioni nel 2023 al 16,9% nel 2024. Ma a fare più rumore è il tonfo della Germania dove nel 2023 il 18,4% delle immatricolazioni era full electric e un anno dopo si scende al 13.5%. L’Italia, come si è detto, è stagnante al 4,2%.
Si osservano progressi marcati in altri Paesi. Nei Paesi Bassi la quota BEV aumenta passando dal 30,8% al 34,7%, confermando quello olandese tra i mercati più dinamici. Altrettanto significativa è la performance del Belgio, che dal 19,6% raggiunge una quota del 28,5%, mentre la spinta dell’elettrico in Portogallo porta la quota 18,2% del 2023 a un più solido 19,9% nel 2024. Anche la Spagna registra un lieve miglioramento, passando dal 5,4% al 5,6% Tra i mercati emergenti, si rilevano segnali di crescita interessanti, sia pur ancora di piccole dimensioni in cifre assolute: l’Ungheria avanza dal 5,4% al 7%, la Grecia dal 4,7% al 6,4%, e la Repubblica Ceca dal 3% al 4,7%.
Anche gli ibridi plug-in (PHEV) hanno mostrato segnali contrastanti. Sebbene nell’Unione si registri un calo annuale del 6,8%, il mese di dicembre ha visto un incremento del 4,9%, trainato da aumenti significativi in Francia e Germania. Questo andamento suggerisce che, pur essendo una tecnologia di transizione, i PHEV continuano a rappresentare una soluzione attraente per chi non è ancora pronto a passare completamente all’elettrico.
Gli ibridi tradizionali (categoria che nelle statistiche ACEA somma mild hybrid – MHEV – e full hybrid – FHEV, per il glossario delle tipologie di alimentazione rimandiamo al capitolo 1.2), al contrario, rappresentano il segmento con la crescita più consistente, pari al +20,9% nel complesso dell’Unione Europea e immatricolazioni in crescita a doppia cifra in quasi tutti i Paesi, anche quelli dell’Est solitamente “scettici” verso l’elettrificazione: Croazia +37,8%, Romania +34,7%, Polonia +30,8%, Repubblica Ceca +26,5%. In Italia, la crescita di MHEV e FHEV è stata più moderata, pari al 10,1%, ma significativa in un mercato dove gli ibridi rappresentano una soluzione sempre più popolare grazie al loro equilibrio tra prestazioni ed efficienza.
Sul fronte dei combustibili fossili tradizionali, il declino è evidente. Le immatricolazioni di auto a benzina e diesel continuano a diminuire, con cali significativi in quasi tutti i principali mercati europei. Nel complesso dell’Unione i veicoli a benzina segnano -4,8%. Nonostante il segno più in Italia e Germania, rispettivamente con un +1,9% e +1,4%, la maggior parte dei Paesi chiudono in negativo, con crolli particolarmente vistosi in Danimarca (-26,6%), nei Paesi Bassi (-25,7%) e in Francia (-20,9%). Segnali per ora deboli ma interessanti arrivano anche in questo segmento da alcuni Paesi dell’Europa centro-orientale e baltica: Lettonia (-26,6%), Estonia (-24,3%), Lituania (-21,7%), Romania (-5,4%), Repubblica Ceca (-4,4%), Ungheria (-3,9%).
Sul fronte delle auto alimentate a diesel si registra un calo delle immatricolazioni pari a -11,4% nel complesso dell’Unione Europea, con contrazioni importanti in Belgio (-47,5%), Grecia (-44,3%) Francia (-27,2%), Italia (-21,4%) e Svezia (-21,2%). Prosegue invece la storia d’amore tra automobilisti tedeschi e il diesel, che in Germania “frena” soltanto dello 0,7%, tornando a superare in termini assoluti il full electric tra le nuove immatricolazioni.