White Paper sulla mobilità sostenibile - IX Edizione

Le nuove professioni della mobilità sostenibile

Turismo e mobilità sostenibile, come testimoniato dai dati e dalle storie presentati in questo capitolo del White Paper, costituiscono un binomio virtuoso in cui opportunità di business e cura per gli ecosistemi si alimentano reciprocamente. Il turismo sostenibile si sta dimostrando in grado di generare opportunità lavorative di qualità, inserendosi nel trend più ampio dei “green jobs”.

Secondo l’OECD Employment Outlook 2024, il passaggio verso un modello energetico a zero emissioni nette comporterà una significativa riallocazione dei posti di lavoro, con l’emergere di nuove opportunità, la trasformazione di molte professioni esistenti e la scomparsa di altre. A livello globale, circa il 20% della forza lavoro è già impiegata in occupazioni legate alla sostenibilità, mentre il 7% lavora in settori ad alta intensità di emissioni di gas serra.

Il Global Green Skills Report 2024 di LinkedIn evidenzia una crescita annua media della domanda di competenze green pari al 5,9% tra il 2021 e il 2024. Paesi come il Regno Unito (+13%), l’Irlanda (+12,4%) e l’Arabia Saudita (+11,7%) guidano la crescita della domanda, mentre la Finlandia (-43,8%) e i Paesi Bassi (-20,1%) registrano un calo nello stesso periodo. Nonostante la crescita dell’offerta di talenti green (+5,6% tra il 2023 e il 2024), questa rimane inferiore rispetto alla domanda, con un divario globale che, secondo le proiezioni, potrebbe raggiungere il 18,7% entro il 2030 e il 101,5% entro il 2050 senza interventi significativi. Tale scenario sottolinea la necessità di investimenti globali in istruzione e competenze legate alla sostenibilità.

In Italia, secondo un rapporto dell’OCSE del 2024, il 19,5% della forza lavoro è occupato in ruoli green-driven, con una quota del 13,7% riservata a occupazioni nuove o emergenti, mentre il 5,1% opera ancora in settori emission-intensive. Questi cambiamenti stanno già modellando il mercato del lavoro italiano, trainati da investimenti pubblici e privati, come dimostra il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che ha stanziato fino a 60 miliardi di euro per la transizione verso energie rinnovabili. Tra i settori maggiormente coinvolti vi sono l’automotive e l’energia, dove si registrano incrementi significativi nella richiesta di talenti specializzati, dai tecnici del fotovoltaico agli esperti di mobilità sostenibile.

Il rapporto The Greening World of Work di Manpower (2023) si concentra sugli orientamenti dei datori di lavoro, riportando i risultati di un’indagine secondo cui il 70% di essi a livello globale afferma che sta attualmente o sta pianificando di reclutare attivamente per lavori o competenze “verdi”.

Uno sguardo alle nuove opportunità

In questo contesto, stanno già emergendo nuove figure professionali. Tra queste, spicca il mobility manager, che si occupa di progettare soluzioni per ridurre l’impatto ambientale degli spostamenti. Con l’aumento delle politiche di mobilità aziendale e pubblica, i mobility manager sono specializzati nel redigere piani di trasporto sostenibile, promuovere l’uso di mezzi condivisi e ridurre la dipendenza dai veicoli privati, contribuendo a migliorare la qualità della vita urbana.

Un altro ruolo cruciale è quello degli installatori di colonnine di ricarica, che garantiscono l’integrazione delle infrastrutture di ricarica con le reti elettriche esistenti, rispettando standard di sicurezza e sostenibilità. Parallelamente, gli specialisti in infrastrutture per la mobilità elettrica si occuperanno di progettare e implementare sistemi complessi per supportare l’adozione di veicoli a zero emissioni, migliorando l’efficienza energetica delle reti e riducendo i tempi di ricarica.

La digitalizzazione giocherà un ruolo chiave, aprendo la strada agli analisti dei dati per la mobilità sostenibile, dediti a monitorare flussi di traffico, emissioni e consumi energetici, offrendo indicazioni preziose per ottimizzare i sistemi di trasporto. Anche gli ingegneri per sistemi di guida autonoma si candidano ad essere figure sempre più rilevanti nel futuro del settore automotive, sviluppando tecnologie che miglioreranno la sicurezza stradale e ridurranno le emissioni attraverso una gestione intelligente della mobilità. Al loro fianco troviamo gli esperti di economia circolare al lavoro per ridurre gli sprechi, riciclare materiali (in primis le batterie) e progettare veicoli con un ciclo di vita più lungo e meno impattante, contribuendo così alla sostenibilità dell’intero comparto.

A livello strategico, emergeranno i manager per la transizione energetica nei trasporti, che guideranno aziende e organizzazioni verso modelli operativi a basso impatto ambientale, coordinando investimenti in tecnologie verdi e collaborando con istituzioni pubbliche. I consulenti per politiche di mobilità sostenibile potranno invece supportare le amministrazioni nell’implementazione di iniziative locali e nazionali, creando un quadro normativo favorevole all’innovazione e alla sostenibilità. Infine, i progettisti di mobilità condivisa svilupperanno soluzioni come car sharing e ride-sharing, riducendo il numero di veicoli sulle strade e promuovendo un uso più efficiente delle risorse.

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