Il 2024 è stato un anno di stallo per il settore automotive italiano, che si riflette in una contrazione del 0,5% delle immatricolazioni di nuovi veicoli (dati ACEA). L’anno si è chiuso con 1.559.229 immatricolazioni totali, una frenata dopo i dati positivi del 2023. Tante le motivazioni che si possono rintracciare per spiegare questa battuta d’arresto, tra cui sicuramente ha un ruolo di primaria importanza il costo sempre più alto del bene auto: il prezzo medio delle auto immatricolate nel Bel Paese ha toccato nel 2024 quota 30.000 euro, oltre 1.000 euro in più rispetto all’anno precedente, un abisso rispetto ai 21.000 euro medi dell’era pre-Covid, come segnala il Sole 24 Ore riprendendo una stima del Centro Studi Fleet&Mobility. Secondo un altro studio, questa volta a cura di JATO Dinamics e riportato dal magazine Motor1, le elettriche sono andate in controtendenza: pur rimanendo del 19% più costose rispetto a quelle alimentate da motore a combustione interna, il loro prezzo medio – corretto dall’inflazione – è diminuito dell’11% tra il 2018 e il 2024 nell’Unione Europea, arrivando a circa 61mila euro al dettaglio. Una tendenza incoraggiante ma ancora molto lontana dai numeri del mercato cinese dove il prezzo medio è esattamente la metà: 29mila euro.
In questo contesto non brilla il segmento delle auto full electric (BEV), che in Italia registra un calo dell’1%, con 65.620 vetture immatricolate, e una quota di mercato stabile al 4,2%, confermando il ritardo storico nei confronti dei maggiori mercati europei. Nel Regno Unito, nel corso del 2024, le auto elettriche hanno raggiunto una quota di mercato del 19,6% delle nuove immatricolazioni, in Francia il 16,9%, mentre la Germania si è attestata al 13,5%, pur segnando una battuta d’arresto rispetto alla crescita degli anni precedenti. Inferiore il dato della Spagna, dove nonostante tutto il segmento full electric cresce, rosicchiando un +0,2% rispetto al 2023, toccando quota 5,6%, dato comunque superiore a quello dell’Italia, che si conferma fanalino di coda tra i grandi mercati europei. Non va meglio per le auto ibride plug-in (PHEV) che nel Bel Paese hanno subito un calo significativo, passando dal 4,4% delle immatricolazioni del 2023 al 3,3% del 2024.
In altri paesi, come Paesi Bassi e Belgio, il mercato delle auto elettriche ha raggiunto risultati sorprendenti: circa una nuova immatricolazione su due è un veicolo BEV o PHEV, confermando una crescita esponenziale nel 2024 e sottolineando ulteriormente il gap italiano. La media UE per i BEV si attesta ora al 13,6%, un traguardo che appare ancora lontano per il nostro Paese.
Questa tendenza preoccupa gli operatori del settore. Michele Crisci, presidente di UNRAE – l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, ha lanciato un monito nel corso della conferenza stampa di fine anno: «Non possiamo accettare che una politica frammentata e scoordinata, a livello sia europeo che italiano, si trasformi in un peso economico così penalizzante per i costruttori. Il Green Deal, pur non essendo la causa della crisi dell’automotive in Europa, non può essere accompagnato da carenze strutturali così evidenti. La mancanza di strumenti incentivanti adeguati, di una fiscalità mirata e di infrastrutture di ricarica efficienti rappresentano ostacoli che il nostro mercato non è ancora riuscito a superare».
Fabio Pressi, presidente di Motus-E, l’associazione costituita su impulso dei principali operatori industriali dei settori automotive ed energia e del mondo accademico per favorire la transizione energetica nel mondo dei trasporti, afferma che «il generalizzato affanno del mercato auto italiano, lontanissimo ormai dai livelli pre-Covid, testimonia l’urgenza di un’azione corale per proteggere e rilanciare tutti insieme il settore automotive nazionale». Cruciale, secondo Pressi, sarebbe «la costruzione anche in Italia, terzo mercato auto europeo, di un ambiente più consapevole e aperto all’elettrico», fatto che «contribuirebbe sensibilmente a contenere l’impatto sull’industria delle discusse multe europee sulle emissioni di CO2, accelerando la diffusione dei veicoli con zero emissioni allo scarico».
Ma quali sono stati i modelli di auto full electric più venduti in Italia? Il 2024 ha visto il consolidamento di Tesla come leader di mercato. In vetta alla classifica si trova la Tesla Model 3, con 7.945 unità vendute, seguita dalla Tesla Model Y con 7.435 immatricolazioni. Questi due modelli, insieme, coprono quasi un quarto del mercato BEV italiano, rappresentando il 23,67% delle vendite complessive.
Al terzo posto troviamo la Volvo EX30, che ha conquistato 3.716 automobilisti italiani grazie al suo design innovativo e all’efficienza energetica. La Dacia Spring, con le sue 3.490 unità vendute, conferma la sua popolarità come soluzione economica per chi desidera entrare nel mondo delle auto elettriche. A chiudere la top 5 è la Jeep Avenger, con 2.475 immatricolazioni, una dimostrazione che anche i marchi tradizionali del segmento SUV stanno guadagnando terreno nel panorama elettrico.
Con l’evoluzione delle tecnologie di elettrificazione, non sempre è semplice orientarsi tra sigle ed acronimi che indicano le principali tipologie di veicoli disponibili sul mercato. Riportiamo di seguito una classificazione con le sigle utilizzate:
Veicoli elettrici a batteria (BEV): veicoli completamente elettrici, azionati esclusivamente da un motore elettrico alimentato da batterie ricaricabili.