Nel contesto della mobilità sostenibile italiana, il ruolo delle città come motori della trasformazione digitale appare cruciale. La capacità di integrare tecnologie avanzate nei servizi urbani è essenziale per favorire un modello di trasporto più efficiente, inclusivo e rispettoso dell’ambiente. L’ICity Rank 2024, lo studio annuale di Forum PA sulla digitalizzazione dei 108 Comuni capoluogo italiani, offre una lente preziosa per osservare come queste realtà stiano innovando nel campo della mobilità sostenibile e oltre.
I risultati dell’ICity Rank 2024 evidenziano un Paese in fermento sul fronte della trasformazione digitale. Otto città – Bergamo, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Modena, Roma e Venezia – emergono come leader indiscusse, ottenendo punteggi superiori a 75 su 100 nelle tre dimensioni chiave valutate: Amministrazioni digitali, Comuni aperti e Città Connesse. Subito dietro, un gruppo di 30 centri urbani si colloca nella fascia degli “altamente digitalizzati”, con realtà come Brescia, Cagliari, Parma, Perugia, Reggio Emilia, Rimini, Torino e Trento che sfiorano la piena digitalizzazione. Questo progresso è trainato anche dai finanziamenti del PNRR, che hanno accelerato l’adozione di tecnologie innovative, contribuendo a ridurre le differenze storiche tra Nord e Sud e tra città di dimensioni diverse. Tuttavia, persistono disparità, soprattutto nei piccoli centri e nel Mezzogiorno, dove il divario con il resto del Paese rimane significativo nonostante segnali di miglioramento.
«ICity Rank 2024 mostra un miglioramento nella trasformazione digitale dei Comuni capoluogo, con una crescita in tutti e tre gli indici, evidente soprattutto nella dimensione “Amministrazioni digitali”, dove il valore medio cresce di ben 8 punti, spinto anche dalle prime implementazioni dei progetti PNRR – spiega Gianni Dominici, Amministratore Delegato di Forum PA –. Questo dimostra come buona parte delle città italiane sia riuscita a cogliere le opportunità offerte dalle tecnologie per digitalizzare servizi e funzioni “tradizionali”. La sfida ora si sposta nel creare nuovi meccanismi creativi e aperti per coinvolgere tutti gli attori urbani dell’innovazione nella prospettiva delle “responsive city”, città capaci di utilizzare il patrimonio di informazioni, strumenti di comunicazione e capacità elaborativa per migliorare i processi partecipativi e decisionali».
Tra i tre indici analizzati da ICity Rank 2024, quello delle “Città connesse” si rivela particolarmente rilevante per comprendere lo stato della mobilità sostenibile. Bologna guida questa classifica, seguita da Cagliari e Milano, con Modena, Padova, Bergamo, Brescia, Firenze, Venezia e Torino a completare la top ten. Ma cosa si intende per “città connesse”? Tutti quei comuni che hanno saputo implementare infrastrutture digitali avanzate per migliorare la qualità e l’accessibilità dei servizi di trasporto pubblico, dalla gestione intelligente del traffico all’integrazione di sistemi di pagamento elettronico e alla diffusione di veicoli elettrici condivisi. Cagliari, in particolare, si distingue accanto a Bologna e Milano, consolidandosi come un esempio di eccellenza nonostante le sfide strutturali tipiche del Sud Italia. La presenza di città come Bergamo e Padova tra le prime dieci dimostra inoltre che non sono solo le grandi metropoli a innovare, ma anche realtà di medie dimensioni, capaci di offrire modelli virtuosi di mobilità sostenibile e smart.
Un elemento chiave emerso dall’analisi è il miglioramento delle reti di connessione urbana, che negli ultimi cinque anni hanno registrato una crescita del 20% a livello nazionale. Questa evoluzione si traduce in una maggiore capacità di integrare tecnologie come il monitoraggio in tempo reale dei mezzi di trasporto, l’ottimizzazione delle rotte e l’uso di piattaforme digitali per incentivare pratiche di mobilità condivisa. Tuttavia, nonostante i progressi, permangono differenze significative tra le diverse aree geografiche: mentre il Settentrione consolida il suo vantaggio, il Mezzogiorno stenta a colmare il gap.
Un altro indice, quello delle “Amministrazioni digitali”, si concentra sull’accesso digitale all’attività amministrativa, monitorando la funzionalità dei siti web dei Comuni, l’attivazione dei servizi online e l’adozione delle piattaforme nazionali per autenticazione e pagamenti. Genova si classifica al primo posto in questa categoria, scalando ben 12 posizioni rispetto all’anno precedente, mentre Caltanissetta stupisce con una crescita di 78 posizioni che la porta al sesto posto.
La top ten include anche realtà come Cremona, Firenze, Pistoia, Modena, Bergamo, Siena, Piacenza e Lodi, dimostrando come molte città non metropolitane stiano emergendo come esempi di eccellenza. La crescita è stata particolarmente evidente nei piccoli comuni, che in cinque anni hanno più che raddoppiato il valore del loro midterm index, contribuendo a ridurre alcune disparità territoriali, sebbene in modo non uniforme.
Infine l’indice “Comuni aperti” valuta la capacità delle città di rendere accessibili informazioni e dati attraverso i social media, le app e le piattaforme di open data. Bologna, Firenze e Torino guidano questa classifica, seguite a breve distanza da Milano e Roma. Nella top ten si confermano anche Bergamo, Modena, Trento, Reggio Emilia, oltre ai capoluoghi metropolitani di Genova e Venezia. La crescita complessiva in questo ambito è stata più modesta, segnalando che alcune città hanno ormai raggiunto un punto di saturazione nelle dotazioni social, mentre restano importanti margini di miglioramento nell’ambito degli open data. Nonostante i progressi, i divari tra piccoli e grandi centri restano ancora marcati, evidenziando la necessità di ulteriori interventi per colmare queste lacune.
In definitiva, l’ICity Rank 2024 offre un quadro incoraggiante ma ancora in evoluzione. Le città italiane stanno giocando un ruolo cruciale nella transizione verso un modello di mobilità più sostenibile, dimostrando come la trasformazione digitale possa essere un volano per migliorare la qualità della vita urbana e affrontare le sfide ambientali del nostro tempo.