I nuovi equilibri energetici e la mobilità sostenibile
Come visto nel capitolo precedente, il 2022 è stato un altro anno di crescita importante per i veicoli elettrici a livello mondiale. Tuttavia, gli eventi geopolitici dell’anno hanno portato nuvole all’orizzonte di questo settore. La guerra tra Russia e Ucraina, iniziata il 24 febbraio 2022, è stata la principale causa di una crisi energetica senza precedenti che riguarda tutto il mondo e l’Europa in particolare. Un vero e proprio scossone che sta obbligando Paesi, istituzioni e imprese a riorganizzare lo scenario energetico in termini di rapporti di fornitura, costi delle materie prime, ricerca urgente di alternative al fossile. Tutto questo porta a cambiamenti che hanno importanti conseguenze anche sul mondo della mobilità elettrica. Con l’aumento dei prezzi dell’elettricità, il differenziale nei costi di gestione tra veicoli elettrici e motori a combustione interna (anche indicati come ICE: internal combustion engine) si è ridotto, indebolendo uno degli argomenti a favore dell’acquisto delle macchine elettriche. E anche chi già le possiede si vede costretto a rivedere le proprie abitudini di utilizzo a favore di ricariche domestiche, spesso più abbordabili rispetto a quelle pubbliche o affidandosi ad altri mezzi di spostamento, quali potrebbero essere nei contesti urbani quelli della micromobilità.
Ma, come vedremo in questo capitolo, non è solo la questione energetica – che descriveremo approfondendo le caratteristiche chiave dell’attuale scenario – che influenza lo sviluppo della mobilità elettrica: anche l’aumento del costo di alcune materie prime e la persistente difficoltà di approvvigionamento di componenti essenziali fa prospettare un 2023 complicato. Nonostante ciò, la mobilità elettrica è destinata a crescere ancora, grazie allo slancio che il settore ha ormai nel mondo. Alcuni esempi? La decisione europea del blocco delle vendite di motori ICE al 2035 e le politiche commerciali delle case automobilistiche che prima di quella data elimineranno dai propri listini le auto benzina o diesel, scelta dettata anche dalla necessità di evitare di fare pesanti investimenti su una tecnologia destinata a finire in soffitta.