La trasformazione nel settore delle produzioni di componenti automotive è possibile, anzi è un fenomeno già in atto. ZF Friedrichshafen, il terzo attore più grande del mercato tedesco di componenti per auto dopo Bosch e Continental, ritiene che i nuovi ordini di auto elettriche compenseranno ampiamente le perdite subite dall’abbandono dei motori a combustione. La sua nuova unità “Electrified Powertrain Technology” ha già più di 30.000 dipendenti, sparsi in 42 stabilimenti, e realizza circa dieci miliardi di euro di vendite. La società ha dichiarato che non svilupperà più componenti per motori a combustione e si concentrerà su ibridi plug-in e veicoli 100% elettrici.
Nel frattempo, anche la filiera europea delle batterie sta attraversando un momento di forte crescita: solo nel 2019 ha attratto 60 miliardi di euro di investimenti. Secondo un rapporto di McKinsey del gennaio 2022, in media un’industria di produzione delle batterie crea 80 posti di lavoro per Gigawattora di capacità produttiva e si stima che entro il 2025 ci sarà un gap di 800.000 lavoratori qualificati richiesti da questa industria nella sola Europa.