Transizione annunciata. Ma non (ancora) decollata

L’anno scorso, nella quinta edizione di questo white paper, titolavamo che il 2020 era stato un annus horribilis per il settore delle automobili, convinti che il mercato sarebbe ripartito e che la fase pandemica più acuta sarebbe passata. A un anno di distanza ci troviamo a dover constatare che pandemia e crisi del mondo automotive sono ancora due fattori con cui dobbiamo fare i conti.

Partiamo dai dati di mercato. Per quanto riguarda le auto, i numeri sulle immatricolazioni italiane del 2021 sono stati definiti “catastrofici”. Nel Bel Paese sono state immatricolate in tutto l’anno 1.457.952 autovetture.

Un dato negativo? Se lo si confronta con il 2020 segna un lieve incremento di 76.000 auto (+5,5%), ma il 2020 è stato un anno particolarmente negativo. Il vero confronto, quindi, va fatto con il 2019: 460.000 auto in meno ovvero -24%. Il mese peggiore è stato ottobre, quando in Italia si è registrata la perdita più alta di tutta Europa con un -35,7%.

Tante le cause dietro questi numeri: dalla crisi dei componenti elettronici che allunga i tempi di consegna, alla situazione economica e all’emergenza sanitaria che hanno spinto molti a rinunciare all’acquisto dell’auto.

Non da ultimo, il disorientamento dei consumatori che da una parte non si sentono ancora pronti per acquistare un’auto elettrica, dall’altra sono restii ad acquistarne una tradizionale per paura che venga messa velocemente fuori corso per l’avvento dell’elettrico.

Il segno negativo del settore è tutto a carico dell’alimentazione tradizionale e indica chiaramente che il motore a scoppio si avvia verso un forte ridimensionamento. Secondo i dati di UNRAE – Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri – il confronto tra le immatricolazioni del 2020 e quelle del 2021 dice che le auto a benzina hanno registrato un -16,3%, il metano -0,6% (ma -18,6% rispetto al 2019) e il diesel, quello che ha sofferto di più, -27,7%.

D’altro canto, il motore a scoppio ha già un orizzonte definito.
Nella riunione di dicembre 2021 del CITE – Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica – sono state definite le tempistiche di sostituzione dei veicoli con motore a combustione interna ed è stato deciso, in linea con la maggior parte dei Paesi avanzati, che in Italia il phase-out delle automobili nuove con motore a scoppio dovrà avvenire entro il 2035, mentre per i furgoni e i veicoli da trasporto commerciale leggeri entro il 2040.

Questa decisione è in linea con le politiche per una mobilità a zero emissioni lanciate lo scorso luglio a Bruxelles con il pacchetto Fit for 55, una serie di proposte legislative per realizzare gli obiettivi del Green Deal e ridurre del 55% al 2030 (rispetto al 1990) le emissioni di CO2.

In generale, gli andamenti negativi del settore destano molte preoccupazioni. Non da ultimo per la tutela della salute e dell’incolumità dei cittadini che devono convivere con un parco circolante sempre più vecchio e inquinante.
Anzi, secondo il Centro Studi Promotor “il più vecchio, il più inquinante e meno sicuro d’Europa”.

Per un naturale rinnovo dei circa 40 milioni di veicoli in circolazione in Italia, occorrerebbero più o meno 2 milioni di immatricolazioni all’anno, una cifra che non si vede da tempo e a cui si era andati molto vicini nel 2019 con oltre 1,9 milioni di immatricolazioni di auto. In realtà, Centro Studi Promotor esagera un po’: nel 2020, l’età media delle auto passeggeri in Italia era di 11,8 anni esattamente come la media europea.

Germania e Francia avevano veicoli leggermente più giovani (rispettivamente 9,8 e 10,3 anni), la Spagna più vecchi (13,1 anni) e ben quattordici Paesi europei su ventisette avevano dati più alti di quelli italiani.

Ciò non toglie che quasi 12 anni sia una bella età per un veicolo.

Autovetture ogni mille abitanti (2019): in Europa occidentale l’Italia ha uno dei numeri di autovetture per mille abitanti più alto e al contempo una delle flotte più vecchie

Transizione annunciata. Ma non (ancora) decollata - Ultima modifica: 2022-02-01T14:42:00+01:00 da Repower
-24%
Il numero di immatricolazioni in Italia nel 2021 rispetto al 2019

11,8
Anni età media Auto Europee
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