Non è solo l’automotive italiano a segnare numeri che entreranno negli annali, ma tutta Europa. Secondo ACEA, l’associazione europea delle case costruttrici, guardando ai risultati dell’intero anno 2020, il mercato delle autovetture dell’UE si è contratto del 23,7% a 9,9 milioni di unità come risultato diretto della pandemia da COVID-19. Le misure di contenimento hanno avuto un impatto senza precedenti sulle vendite di auto in tutta Europa, facendo segnare anche qui numeri da record: il 2020 ha visto uno dei più grandi cali della domanda di auto mai registrati, con immatricolazioni di auto nuove a oltre – 3 milioni di unità rispetto al 2019. Tutti i 27 mercati dell’UE hanno registrato diminuzioni pesanti. Accanto all’Italia con il suo -27,9%, troviamo la Spagna in maglia nera (-32,3%), la Francia (-25,5%) e persino la Germania (-19,1%). Nemmeno la crisi finanziaria del 2008 era riuscita a fare tanto. Le fabbriche dei fornitori e delle case automobilistiche in Europa soffrono di sovraccapacità, problema con cui prima o poi bisognerà confrontarsi, anche se al momento i benefici statali per il lavoro a breve termine stanno attutendo il colpo. Sconfitto tra gli sconfitti? Il diesel, che secondo il Center Automotive Research, nel 2020 avrebbe registrato solo il 27% delle immatricolazioni. Erano il 52% nel 2015. Un declino che non farà che intensificarsi: gli annunci di alcuni Stati – Olanda e Norvegia in primis – di voler eliminare il motore a scoppio dal 2025 e i requisiti severi della UE in materia di emissioni di CO2, che probabilmente si intensificheranno con l’arrivo di EURO7 nel 2025/2026, danno chiari segnali.
Green Deal? Green cars
In questo quadro dai toni foschi, una nota di colore: per i veicoli alla spina anche in Europa il 2020 è stato un anno molto positivo. Quasi da aspettarselo, perché non è solo il Covid a influenzare il mercato dell’elettrico, quanto le politiche e, di conseguenza, gli incentivi. L’UE, con la strategia del Green Deal, vuole diventare il primo continente a zero emissioni nette di CO2 entro il 2050. Per il settore dei trasporti questo è stato per ora tradotto con un obiettivo di emissioni medie per l’intero parco veicoli dell’UE per le nuove auto di 95 g CO2/km nel 2021. E con i nuovi standard attesi nel 2025/2026 sembra rimanere poco spazio per qualunque cosa che non sia totalmente o parzialmente elettrico. Durante il 2020, quasi 1,4 milioni di BEV e PHEV sono state immatricolate in Europa, il 137% in più rispetto al 2019. Nel terzo semestre 2020 quasi 1 su 10 auto vendute nella UE era elettrica: un 9,9% contro il 3% dello stesso periodo del 2019.
Il vero boom dei veicoli elettrici in Europa è iniziato a giugno e luglio e ha raggiunto il suo picco a dicembre con quasi 285.000 vendite, +260% anno su anno e una quota di mercato del 20%.