Anche secondo una analisi del Centro di Technology Foresight del Politecnico di Milano, tra le principali “traiettorie” del futuro della mobilità urbana sostenibile vi è indubbiamente l’aumento dell’uso di biciclette, di soluzioni di micromobilità come i monopattini e del car sharing. L’abbandono del veicolo privato sarà spinto non solo dal risparmio economico, ma soprattutto dall’obiettivo di spostarsi in modo più intermodale e sostenibile per l’ambiente. Il cambiamento della mobilità e la riduzione del numero di veicoli in transito all’interno della città cambieranno la struttura urbana, ad esempio – afferma lo studio del Politecnico – modificandone la conformazione delle corsie stradali e liberando aree da destinare a nuovi scopi come le “piazze aperte” nate a Milano con la strategia di urbanistica tattica intrapresa dal Comune o come la creazione di parcheggi adeguati non solo alle biciclette, ma anche ai cargo bike.
A questo proposito, anche le aziende logistiche in Italia stanno lentamente scoprendo questo mezzo di trasporto e i suoi vantaggi per le consegne urbane di ultimo miglio. Secondo il già citato “European Cargo Bike Survey 2022”, in Europa l’87% delle aziende di logistica utilizza già cargo bike nelle proprie flotte di consegna.
Infine, la personalizzazione delle esigenze di viaggio passerà – secondo il Politecnico – necessariamente attraverso servizi di “Mobility as a Service” (MaaS) che implicano la possibilità di adattare in modo flessibile gli orari dei mezzi di trasporto alle esigenze reali dei pendolari, riducendo i costi senza diminuire la soddisfazione degli utenti e la qualità del servizio. Questo anche tramite l’utilizzo della digitalizzazione e dei dati raccolti per prevedere le esigenze di viaggio e costruire un servizio di trasporto pubblico on-demand. Ed è qui che la modifica della struttura urbana si riconcilia con la trasformazione delle città in smart cities.