Secondo la IEA (International Energy Agency), in Europa nel 2021 vi erano oltre 300.000 punti di ricarica, con un aumento del 30% rispetto all’anno precedente. I Paesi Bassi sono al primo posto in Europa con oltre 80.000punti di ricarica, seguiti da 50.000 in Francia, 40.000 in Germania, 30.000 nel Regno Unito, 20.000 in Italia e poco più di 12.000 in Norvegia e Svezia.
Ma la vera svolta è legata alla diffusione della ricarica veloce che facilita i viaggi più lunghi, incoraggiando i consumatori che non hanno accesso alla ricarica privata ad acquistare un veicolo elettrico aiutandoli a superare l’ansia da autonomia come barriera all’adozione dei veicoli elettrici. La IEA puntualizza come nel 2021 i punti di ricarica veloce pubblici in Europa erano il 30% in più rispetto al 2020 raggiungendo circa quota 50.000, di cui il numero di 9.200 punti in Germania, 7.700 nel Regno Unito, 6.700 in Norvegia, 4.500 in Francia, 2.600 in Spagna e nei Paesi Bassi.
Secondo una recente analisi di McKinsey, anche nello scenario più prudente l’UE-27 avrà bisogno di almeno 3,4 milioni di punti di ricarica pubblici operativi entro il 2030.
Complessivamente, la costruzione dell’infrastruttura di ricarica dei veicoli elettrici potrebbe costare fino a 240 miliardi di euro entro il 2030. Anche per questo, a fine ottobre i deputati del Parlamento europeo hanno concordato di fissare degli obiettivi minimi nazionali sull’installazione di infrastrutture di ricarica ed entro il 2024 ogni Paese UE dovrà presentare alla Commissione un quadro strategico nazionale per il raggiungimento di tali obiettivi. Secondo quanto richiesto, entro il 2026 le strade principali dell’UE dovranno avere almeno una colonnina di ricarica per auto elettriche ogni 60 km. Lo stesso requisito si dovrebbe applicare per camion e autobus elettrici sulle strade principali del network transeuropeo e con stazioni più potenti. Inoltre, si propone che l’utilizzo di strumenti accessibili al pubblico sia aperto a tutti i driver, indipendentemente dalla casa automobilistica, e che venga indicato un prezzo per kWh, confrontabile con i prezzi medi.
Inoltre, i deputati chiedono che entro il 2027 venga creato un punto di accesso europeo comune per i dati su tutti combustibili alternativi, anche l’elettrico, in modo da fornire informazioni su disponibilità, tempi di attesa e prezzi dei combustibili alternativi in tutta Europa.
L’Europa va quindi con decisione verso un mondo a mobilità a emissioni nulle, nella consapevolezza che questa misura sia indispensabile per arrivare al 2050 ad essere climaticamente a zero emissioni nette.