Su un punto vi è unanimità tra le associazioni di settore: l’Italia ha un bisogno urgente di una riflessione profonda su come affrontare seriamente ed efficacemente la riconversione del settore e del mercato automobilistico. Secondo Centro Studi Promotor, il sistema incentivante delle auto elettriche ha visto troppi fondi rimasti inutilizzati per lentezze burocratiche; non quadra l’assenza di programmazione delle politiche di supporto, degli incentivi e della loro durata; non convince l’utilizzo dei fondi stanziati. Sono tanti i motivi che spingono le associazioni a chiedere al nuovo esecutivo interventi urgenti su più punti tra cui:
- fornire uno stimolo robusto ed efficace al rinnovo di un parco circolante molto anziano e alla diffusione della mobilità a zero e bassissime emissioni;
- accelerare l’infrastrutturazione in tutto il territorio nazionale di punti di ricarica pubblici e privati, con indicazione chiara di tempi, luoghi, tipologie di colonnine da installare e soggetti incaricati degli investimenti;
- fornire certezza di continuità agli incentivi al noleggio rendendolo di valore pari a quello per i veicoli privati senza rottamazione;
- assicurare continuità al fondo per le ricariche private dal 2023 al 2025;
- rivedere il trattamento fiscale delle flotte aziendali per favorire i veicoli a zero e basse emissioni.
Le nuove tecnologie che la mobilità elettrica porta con sé sono un’occasione per un riposizionamento sul mercato del settore automotive. Abbracciare con convinzione le nuove tecnologie anziché difendersi da esse è il primo passo per poter sfruttare al meglio le potenzialità insite in questo cambiamento.