La pandemia e la necessità di mantenere il più possibile il distanziamento sociale hanno innegabilmente modificato le abitudini di spostamento di tutti, in particolare di chi vive in città. Il trasporto privato ha subito l’impatto più evidente di questa trasformazione e molti dei trend registrati in questo ambito nella quinta edizione di questo white paper si ritrovano oggi, in maniera più strutturata in particolare nel comparto degli spostamenti casa-lavoro.
L‘alternanza tra smart working e lavoro in presenza, adottato da molte imprese, ha richiesto un adeguamento dei turni di lavoro per evitare assembramenti in azienda e di conseguenza la redazione di adeguati piani di mobilità aziendale. Inoltre, la pandemia ha favorito l’affermarsi di abitudini di trasporto diverse dall’auto privata: la micromobilità e la mobilità condivisa hanno visto una crescita importante negli ultimi due anni, perché permettono di rispondere alla necessità di distanziamento sociale, offrendo indipendenza di movimento, flessibilità, con il positivo risvolto di esser decisamente meno impattanti delle auto sotto molti punti di vista, non da ultimo quello climatico che oramai influenza ogni scelta di trasporto.
Intermodalità diventa quindi la parola d’ordine di una politica dei trasporti sostenuta in maniera sempre più consapevole anche dal Legislatore. Ne è recente testimonianza il caso francese dove dal 1° marzo 2022 la legge stabilisce che la pubblicità delle auto debba “promuovere un messaggio di mobilità attiva, condivisa o il trasporto pubblico”. Le pubblicità automotive dovranno riprodurre su qualunque canale un messaggio leggibile o udibile che propone una di queste diciture: “Per gli spostamenti brevi, vai a piedi o in bicicletta” oppure “Pensa al carpooling” o ancora “Usa i mezzi pubblici”.
Tra le grandi metropoli europee, anche Milano fa la sua parte: l’azienda dei trasporti pubblici milanesi ATM ha annunciato di voler far diventare elettrici tutti gli autobus della città metropolitana entro il 2030. E per fare questo c’è un investimento di 1,2 miliardi. Inoltre, con il progetto CAMBIO, Milano identificherà dei corridoi super-ciclabili a livello metropolitano per integrarli con le ciclabili comunali, per sostenere una nuova mobiità sul territorio.