Un nuovo modo di spostarsi e di intendere il trasporto, non legato al concetto di proprietà personale del mezzo, ma di servizio di cui poter usufruire a seconda delle necessità. Questo è Mobility as a Service (MaaS), un modello di business che sottende a un concetto innovativo del muoversi, ideale soprattutto per le grandi città dove la congestione del traffico, i problemi di parcheggio e i livelli di inquinamento dell’aria possono raggiungere limiti davvero intollerabili, svalutando la qualità della vita.
Caratteristica principale di questo modello è la possibilità per il cittadino di scegliere il mezzo di trasporto più idoneo in base al tragitto da compiere, passando dall’auto al treno, fino ad arrivare ad autobus, tram, scooter e biciclette. Attraverso un’unica app, l’utente ha a disposizione un servizio che gli consente di pianificare il viaggio e di scegliere quale mezzo di trasporto utilizzare per ciascun tragitto, pagando per il singolo viaggio oppure usufruendo di abbonamenti mensili o di tariffe unificate per mezzi di trasporto differenti. Il punto vincente del modello MaaS? Offrire al viaggiatore soluzioni basate sulle sue reali esigenze di viaggio. Per farlo, è indispensabile la collaborazione tra fornitori di servizi di trasporto pubblici, di car e bike sharing o di servizi di noleggio di automobili.
PNRR:
Mobility as a Service for Italy
Anche il Governo italiano vede le potenzialità di un modello di MaaS per rendere più sostenibile la mobilità urbana e nel PNRR fa rientrare l’iniziativa “Mobility as a Service for Italy” sulla cui attuazione sono impegnati il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD) e il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS). Il progetto – per il quale il PNRR stanzia 0,04 miliardi di € – mira a promuovere la condivisione dei dati, la riutilizzabilità e l’interoperabilità dei sistemi di trasporto a partire dalle grandi città metropolitane dove ci si aspetta che l’implementazione di soluzioni MaaS generi i maggiori benefici. Dapprima l’implementazione avverrà in tre aree metropolitane che faranno da pilota (o “leader”).
Successivamente, saranno selezionati altri sette progetti in aree “follower”, che saranno supportate progettualmente dalle tre città “leader” e anche tramite co-finanziamento delle sperimentazioni. Al momento della stesura di questo testo è in atto il processo di selezione delle tre aree metropolitane che fungeranno da “leader”. L’iniziativa partirà nella primavera 2023.