Anche in Europa la mobilità in sharing è cresciuta costantemente nel secondo trimestre del 2022, nonostante l’incombente rischio recessione. Rispetto al secondo trimestre del 2021, i passeggeri sono aumentati del 49% e le dimensioni delle flotte sono cresciute del 40%.
Sicuramente la pandemia ha favorito una compressione dell’uso dei mezzi in condivisione ma è evidente che il settore si stia rialzando velocemente andando a guardare le statistiche dei vari mezzi, come le biciclette a pedalata assistita, che hanno registrato la crescita maggiore (185%) grazie all’aggiunta di oltre 13.000 biciclette alle flotte nel primo trimestre del 2022. Tra l’altro, quello delle biciclette è un mercato molto florido dove la produzione e la vendita – accessori compresi – arriva a superare i 20 miliardi di euro all’anno. Un numero crescente di città vuole integrare i fornitori privati con il trasporto pubblico.
Turku (Finlandia) – come anche Milano – vuole fornire agli utenti un servizio intermodale che consenta loro di accedere a diverse opzioni di trasporto in un unico luogo e in questo senso ha integrato un programma di bike sharing nel suo più ampio sistema di trasporto pubblico. Sempre in Finlandia, a Helsinki sono appena state lanciate le prime biciclette elettriche “tap and ride” al mondo da una partnership tra Freebike e Mastercard. La modalità “Tap and ride” consente di ottenere una bicicletta in modo semplice e veloce strisciando la carta di credito, senza alcun account o registrazione.
Restando nell’ambito delle due ruote, la Francia si riconferma “campione” del ciclabile puntando sempre più in alto. A settembre 2022, ha lanciato l’ambiziosa seconda edizione della sua strategia nazionale per la mobilità ciclistica, con investimenti previsti di 250 milioni di euro solo per il 2023. Secondo il report governativo “Mission sur la filière économique du vélo en France” di gennaio 2022 tra il 2019 e il 2021 il numero di Pedelec – biciclette elettriche più veloci e più potenti delle normali e-bike – vendute è passato da 400.000 a 700.000, con la previsione di venderne più di un milione all’anno entro il 2025. Per quanto riguarda le cargo bike, si stima che ne verranno vendute 300.000 entro il 2027, il che significa passare da 11.000 cargo bike vendute all’anno a 60.000 unità.
L’economia della bici è sostenuta sia dalle vendite al dettaglio, sia da una precisa agenda politica che vuole cogliere le opportunità turistiche offerte da questo mezzo: con la messa a punto di grandi itinerari nazionali, la Francia mira a diventare la prima destinazione per il cicloturismo al mondo entro il 2030.