Magneti permanenti: il cuore nascosto del motore elettrico

Oltre a minerali quali litio, cobalto, nichel e zinco, famosi perché componenti essenziali delle batterie, nella tecnologia del motore di una BEV vi sono anche tutta una serie di altri elementi chiamati terre rare, fondamentali per la produzione dei magneti permanenti usati nei processi del motore. I magneti di terre rare (per lo più al neodimio-ferro-boro) sono il tipo di magneti permanenti più forte in assoluto e producono campi magnetici significativamente maggiori rispetto ad altri tipi di magneti.

Tali minerali sono difficili da trovare in purezza, da estrarre e da lavorare. In Europa se ne produce meno del 10% su scala globale, mentre la maggior parte vengono importati dalla Cina, seguita da Vietnam, Brasile e Russia. Non solo. Se si considera la fase di trasformazione del minerale in prodotto finito, la Cina è uno dei pochi Paesi al mondo ad avere aziende con tali tecnologie: ad oggi il Paese del Dragone esporta in Europa circa 16.000 tonnellate all’anno di magneti permanenti in terre rare che rappresentano circa il 98% del mercato europeo. Una situazione pressoché di monopolio, aggravata dal prezzo di questi metalli, in continua ascesa.

L’indipendenza dell’Europa in questo caso si basa sulla sua capacità di poter riciclare tali componenti, rigenerali e utilizzarli in nuovi motori. Per creare un ecosistema favorevole, la Commissione europea ha lanciato il Cluster ERMA (European Raw Materials Alliance) sui magneti e i motori alimentati con terre rare, i cui obiettivi generali sono:

  • garantire l’accesso a terre rare prodotte in modo sostenibile e a costi competitivi da fonti primarie e riciclate;
  • fare dell’Europa un leader mondiale nella produzione di metalli, leghe e magneti di terre rare;
  • sostenere ed espandere la leadership mondiale dell’Europa nella progettazione di motori e generatori elettrici.

Per delinearli, è stato seguito un duplice approccio: da una parte identificare i casi di investimento promettenti, dall’altra risolvere quelle questioni normative potenzialmente in grado di rallentare la crescita del settore in Europa.

Le policy UE dovranno confrontarsi con l’intera catena del valore. Ciò implica la creazione di un’economia circolare intorno alle terre rare, promuovendo il riciclo e la sostituzione, nonché l’esplorazione, l’estrazione, la lavorazione, la separazione, la produzione di metalli, la produzione di magneti e la progettazione di motori.

Proprio allo sviluppo di queste capacità mira il progetto di ricerca europeo SUSMAGPRO, acronimo di Sustainable Recovery, Reprocessing and Reuse of Rare Earth Magnets in European Circular Economy, uno dei più importanti progetti sul recupero dei magneti in Europa. SUSMAGPRO si basa su una nuova tecnologia chiamata HPMS – Hydrogen Processing of Magnetic Scrap (HPMS). Sviluppata dall’Università di Birmingham, essa utilizza l’idrogeno per scomporre i magneti usati in una polvere di lega da rigenerare. SUSMAGPRO mira a sviluppare una filiera di riciclo per i magneti di terre rare in Europa e a dimostrare la possibilità di un loro effettivo riutilizzo in diversi settori industriali.

Altro caso interessante è quello del colosso Solvay che a settembre 2022 ha annunciato un investimento da oltre 20 milioni € per espandere le sue attività nel riciclo delle terre rare a La Rochelle, in Francia, con l’obiettivo di servire i clienti nei mercati dei veicoli elettrici, dell’energia eolica e dell’elettronica.

Magneti permanenti: il cuore nascosto del motore elettrico - Ultima modifica: 2023-02-03T10:30:00+01:00 da Repower

MAGNETI PERMANENTI:
Cosa sono?

Normalmente un metallo diventa magnetico se viene sottoposto a una corrente elettrica. Una volta che la corrente non fluisce più, il materiale si smagnetizza. Tali magneti vengono indicati come elettromagneti. Vi sono però materiali che, una volta magnetizzati, possono mantenere autonomamente questa caratteristica nel tempo. Ad esempio, questo succede con ferro, nichel, cobalto, alcune leghe composte da terre rare e alcuni minerali naturali come la magnetite. Questi metalli si definiscono magneti permanenti. Il loro magnetismo perdura nel tempo, se il magnete non viene danneggiato. Ad esempio, in condizioni ottimali di uso, il calo di prestazione magnetica per i magneti al Neodimio-Ferro-Boro – quelli usati ad esempio nelle macchine elettriche – è prossimo allo 0%.

SUSMAGPRO (Sustainable Recovery, Reprocessing and Reuse of Rare Earth Magnets in European Circular Economy) è uno dei più importanti progetti sul recupero dei magneti in Europa
98%
quota mercato europeo magneti permanenti in terre rare di provenienza cinese

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Susmagpro

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