L’UE a zero emissioni dal 2035

È indubbio che l’elemento fondamentale che d’ora in avanti delineerà il volto del mercato europeo è l’accordo raggiunto tra i tre organi europei – Commissione, Parlamento, Consiglio – a fine ottobre 2022: garantire che tutte le nuove auto e i nuovi van immatricolati in Europa siano a zero emissioni a partire dal 2035. Una misura senza precedenti, a cui tutto il mondo guarda con interesse. In primis, lato emissioni climalteranti, dato che questa decisione si inserisce nel pacchetto di azioni del piano europeo “Fit for 55” che mira a ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, per poter poi raggiungere l’obiettivo emissioni zero al 2050, come previsto dalla strategia europea del Green Deal.

L’obiettivo al 2035 prevede dei passi intermedi: una riduzione delle emissioni medie delle nuove autovetture del 55% (contro il 37,5% previsti dalla legislazione attuale) e dei nuovi furgoni del 50% entro il 2030 (contro gli attuali 31%). E se la legislazione entrerà probabilmente in vigore nel corso del 2023, le piccole case automobilistiche che producono meno di 10.000 veicoli all’anno potranno negoziare obiettivi meno stringenti. Queste regole si applicheranno solo ai veicoli nuovi e non impongono che entro il 2035 tutte le auto in circolazione sulle strade europee siano a emissioni zero. Sarà possibile continuare a guidare le auto esistenti fino al loro fine vita o acquistare veicoli a combustione di seconda mano.

L’Europa quindi si muove verso strade popolate soprattutto da veicoli elettrici a batterie o a combustibili alternativi quali l’idrogeno. Ma a che punto siamo ora? Secondo dati ACEA, complessivamente nel 2022 il mercato delle autovetture dell’Unione Europea ha subito una contrazione del 4,6%, dovuta principalmente all’impatto della carenza di componenti nella prima metà dell’anno.

Sebbene il mercato sia migliorato da agosto a dicembre 2022, i volumi cumulativi si attestano a 9,3 milioni di unità, il livello più basso della regione dal 1993, quando furono registrate 9,2 milioni di unità.

PAESI TOP 5 PER IMMATRICOLAZIONI NELLA UE
201920202021202222/21 % differenziale
Germania3.607.2582.622.1322.622.1322.651.357+1,1
Francia 2.214.2791.650.1181.659.0031.529.035-7,8
Italia1.916.9491.381.7561.458.0321.316.702-9,7
Spagna1.258.251851.210859.477813.396-5,4
Unione europea13.028.9489.939.4189.700.0899.255.926-4,6
Fonte: ACEA
Per il terzo anno consecutivo le immatricolazioni di auto nella UE segnano numeri negativi, ad eccezione della Germania

Tra i quattro maggiori mercati dell’UE, solo la Germania è riuscita a registrare una crescita nel 2022 (+1,1%), grazie al forte risultato di dicembre. Gli altri tre mercati sono andati tutti peggio rispetto al 2021, con l’Italia che ha registrato il calo più marcato (-9,7%), seguita da Francia (-7,8%) e Spagna (-5,4%).

La quota di auto a benzina e diesel vendute nell’UE ha continuato a diminuire ma rappresenta ancora poco più della metà delle nuove auto nel 2022.

Le auto a benzina hanno rappresentato il 36,4% delle auto vendute, la categoria di gran lunga più numerosa, mentre è proseguito il calo delle vendite di auto diesel, la cui quota ha raggiunto il 16,4%.

Nel quarto trimestre del 2022, per la prima volta in assoluto, le vendite collettive di veicoli ad alimentazione alternativa hanno superato quelle di benzina e diesel.

Nel frattempo, le auto a gas naturale sono rimaste una parte trascurabile
e in calo del mercato, scendendo allo 0,2% a causa del calo di popolarità nell’unico mercato europeo in cui avevano guadagnato un po’ di trazione, l’Italia.

L’UE a zero emissioni dal 2035 - Ultima modifica: 2023-01-29T11:10:00+01:00 da Repower

ITALIA IN BICI
Scenari, protagonisti e indotto

Il cicloturismo è uno dei trend chiave del momento, che ha iniziato ad affermarsi prima della pandemia per poi rafforzarsi proprio durante gli scorsi tre anni.
Repower in collaborazione con l’Università IULM ha analizzato questo fenomeno nella prima edizione del report “Italia in bici: scenari, protagonisti e indotto”, partendo proprio dai numeri del mercato della bicicletta (tradizionale e a pedalata assistita), sia in Italia che all’estero.

Al centro dell’analisi di Italia in bici si trova il rapporto tra marketing terrritoriale e cicloturismo, visto che il secondo è percepito sempre più, in primis dagli operatori turistici, come un nuovo modo per definire il concetto di destinazione turistica.

Mettendo a sistema le attrazioni locali e il sistema di ospitalità e di attività commerciali, il fenomeno cicloturistico promuove il modello di vacanza attiva, sempre più richiesta dal mercato.
Italia in bici: scenari, protagonisti e indotto si presenta come una guida operativa e allo stesso tempo teorica, con l’obbiettivo di diventare uno strumento utile per esplorare gli assi socioeconomici lungo i quali si muove il cicloturismo. Anche per questo, il report include anche un decalogo pensato per realizzare la ciclovia “perfetta”.

Qui per consultare il report.

44 MLD €
GIRO D’AFFARI DEL CICLOTURISMO IN EUROPA GIÀ NEL 2018, SUPERIORE AL COMPARTO CROCIERISTICO. Fonte: EUROPEAN CYCLISTS’ FEDERATION (ECF)
Repower Single Template 2023 – apertura - Ultima modifica: 2023-02-10T10:31:25+01:00 da digitalfarm.tn2022-digitalfarm.tn2022