L’economia circolare come strategia di indipendenza

Come abbiamo visto nel capitolo precedente, gli eventi del 2022 non hanno portato solo ad una crisi energetica, ma anche a un rincaro dei prezzi delle materie prime e a una generale difficoltà di approvvigionamento. Anche su questo fronte l’Europa ha messo in atto strategie per aumentare la sua indipendenza. Il riciclo di materie prime oggi essenzialmente importate da Paesi terzi è una strategia chiave in questa direzione.

Su questa scia si pone l’accordo politico, per ora provvisorio, raggiunto da Consiglio e Parlamento europeo a dicembre 2022, su una proposta volta a rafforzare le norme di sostenibilità per le batterie e i rifiuti di batterie. Per la prima volta la legislazione disciplinerà l’intero ciclo di vita delle batterie, dalla produzione al riutilizzo e al riciclo, e garantirà che esse siano sicure, sostenibili e competitive. Una volta formalmente adottato da entrambe le parti, l’accordo si applicherà a tutti i tipi di batterie: portatili, installate in veicoli elettrici o mezzi di trasporto leggeri (ad esempio biciclette elettriche, ciclomotori elettrici, monopattini elettrici), di origine industriale oppure di batterie per l’avviamento, l’illuminazione e l’accensione (SLI), utilizzate principalmente per veicoli e macchinari.

Domanda e offerta globale di batterie agli ioni di litio oggi e in futuro (Fonte: JRC, Commissione europea)

Le nuove norme mirano a promuovere un’economia circolare per tali componenti e stabiliscono obiettivi e obblighi di raccolta per il recupero dei materiali con responsabilità estesa al produttore. In particolar modo, per i rifiuti di batterie per mezzi di trasporto leggeri si pone l’obiettivo di raccolta del 51% entro la fine del 2028 e del 61% entro la fine del 2031. In generale, l’obiettivo per il recupero del litio dai rifiuti di batterie è al 50% entro il 2027 e all’80% nel 2031, con la possibilità di modifiche mediante atti delegati in funzione degli sviluppi tecnologici, del mercato e della disponibilità di litio. L’accordo prevede anche livelli minimi obbligatori di contenuto riciclato per le batterie industriali, le batterie per autoveicoli e le batterie per veicoli elettrici, inizialmente fissati al 16% per il cobalto, all’85% per il piombo, al 6% per il litio e al 6% per il nichel.

Si stabilisce l’obbligo per le batterie di essere accompagnate da una documentazione relativa al contenuto riciclato. L’accordo fissa un obiettivo di efficienza del riciclo dell’80% per le batterie al nichel-cadmio entro il 2025 e del 50% per altri rifiuti di batterie entro il 2025. Infine, è previsto che le batterie portatili incorporate negli apparecchi siano rimovibili e sostituibili dall’utilizzatore finale, lasciando agli operatori tempo sufficiente per adattare la progettazione dei loro prodotti a tale requisito (42 mesi dopo l’entrata in vigore del regolamento).

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80%
obiettivo di recupero litio da rifiuti di batterie al 2031 in Europa
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