La sostenibilità intrinseca delle fonti rinnovabili

La necessità di transitare verso un sistema energetico basato sulle fonti rinnovabili – intese come vento, sole, acqua e biomasse (entro determinate condizioni di produzione) – deriva dal fatto che queste fonti rinnovabili rispettano determinati criteri: non emettendo CO2, non impattano sul clima; non hanno effetti considerevoli su altre risorse naturali quali acqua, biodiversità, suolo etc; non sono soggette ad esaurimento perché, per definizione, sono fonti che non si consumano nel processo di generazione energetica. Fattore quest’ultimo che, tra l’altro, le rende disponibili in tutte le regioni del mondo, contribuendo a smorzare le dipendenze energetiche tra Paesi. Infine, non dimentichiamo l’aspetto “costo”: le energie rinnovabili risultano oggi essere la fonte di energia più economica tanto che la IEA ha definito il solare come l’energia più economica in assoluto in alcune parti del mondo. Dopo decenni di ricerca e innovazione, fotovoltaico ed eolico (insieme alle batterie) stanno diventando una squadra davvero competitiva sul mercato dell’energia. Rinnovabile è, dunque, sinonimo di pulito, sicuro, economicamente competitivo e distribuito: per questo le energie rinnovabili sono lo strumento principe per una transizione energetica sostenibile.

Considerazioni politiche ed economiche, tuttavia, hanno portato al permanere di dubbi su cosa debba essere considerato sostenibile o meno. Lo dimostra la “querelle” sulla tassonomia europea che a inizio anno si è svolta sulla domanda se atomo e gas naturale fossero da considerare “verdi” e quindi eleggibili o meno per l’accesso alla finanza sostenibile. A inizio febbraio la Commissione ha, infine, affermato che sì, gas naturale e nucleare sono temporaneamente da considerare attività sostenibili. Ora spetta al Parlamento europeo e al Consiglio Ue decidere entro i prossimi 4-6 mesi se accettare o meno la proposta della Commissione.

La sostenibilità intrinseca delle fonti rinnovabili - Ultima modifica: 2022-02-12T12:15:00+01:00 da Repower

Comuni sostenibili
Le comunità energetiche e la mobilità sostenibile

Una delle prime comunità energetiche del Nord Italia si trova nel comune di Magliano Alpi (CN) e si sviluppa attorno a un impianto fotovoltaico installato sul tetto del Comune. Biblioteca, palestra e scuole comunali risultano così autosufficienti dal punto di vista dei consumi elettrici.
Inoltre, l’impianto riesce ad alimentare anche una colonnina di ricarica per auto elettriche, gratuita per i soci della comunità.
Anche in ambito urbano possono crearsi piccole comunità energetiche: a Torino, in un condominio di via Bardonecchia è partita l’esperienza Autoconsumo Collettivo.
Il condominio è costituito da 21 alloggi, alimentati da due impianti fotovoltaici, uno sul tetto e uno sulla parete rivolta a sud, per una potenza complessiva di 255 kW e una produzione annua di 293.239 kWh.
Gli impianti sono collegati sia ai contatori di ciascun appartamento, sia al contatore condominiale da 80 kW, per il quale l’energia prodotta dal fotovoltaico andrà a coprire i consumi comuni dell’edificio e quelli delle stazioni di ricarica dei veicoli elettrici, la cui installazione è prevista da progetto.

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