India, futuro Bengòdi per la mobilità elettrica?

Fino ad ora il mercato indiano dei veicoli elettrici si è mosso a passo d’uomo, ma sono in vista importanti accelerazioni.

Dai valori stimati nel 2020 attorno a 5,47 miliardi $, le proiezioni indicano che entro il 2026 raggiungerà i 17.01 miliardi $, crescendo del 23,47% annuo. L’India è indubbiamente uno dei più grossi mercati non ancora sfruttati e l’interesse del suo governo verso la mobilità elettrica è molto alto, perché potrebbe rappresentare un importante strumento di riduzione delle proprie emissioni come previsto dall’Accordo di Parigi. In questo senso, per il 2022 il governo indiano ha rinnovato il quadro di incentivi FAME – Faster Adoption and Manufacturing of Electric and Hybrid Vehicles.

A settembre 2021 è stato annunciato un investimento da oltre 3,5 miliardi di dollari in incentivi per il settore automobilistico per aumentare la produzione di veicoli elettrici, inaugurando così “una nuova era nella produzione automobilistica più tecnologica, più efficiente ed ecologica” , citando una nota del Governo.

Gli incentivi saranno forniti sia ai produttori di automobili che investiranno in India per un periodo di almeno cinque anni sia agli acquirenti di veicoli elettrici.

Maggiori dettagli non sono ora disponibili, ma la risposta del mercato è stata immediata: diversi attori si sono fatti avanti non solo per produrre veicoli elettrici (su quattro, tre o due ruote), ma anche per investire e produrre batterie agli ioni di litio. Tra gli interessati, Tesla e Tata Motors.

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