Il modello “Città 30”

Tra i nuovi modelli urbani che vengono proposti per conciliare tra loro i nuovi volti della mobilità sta facendo parlare di sé quello teorizzato dall’urbanista svizzera Lydia Bonanomi. L’idea alla base di tale modello è quella di ridurre la velocità del traffico veicolare a 30 km/h nei centri urbani. Una trasformazione che permetterebbe di ridurre l’inquinamento acustico e dell’aria, diminuire il consumo di carburante, aumentare la sicurezza sulle strade e recuperare suolo e qualità dello spazio pubblico. La logica di una “Città 30” si contrappone al modello auto-centrico attuale che comporta, mediamente in Italia, l’occupazione dell’80% dello spazio pubblico e che per il 40% dei casi comporta spostamenti inferiori a 4 km. In Italia, a giugno 2023, Bologna sarà la prima grande città in cui non sarà possibile superare il limite di 30 km/h nella maggior parte del territorio, oltre alle aree situate nelle vicinanze del centro storico. L’eccezione riguarderà solo alcune vie, dove comunque il limite in vigore sarà di poco superiore, pari a 50 km/h. Anche Olbia e Ascoli Piceno stanno considerando questo modello. E infine, Milano dal 2024 ha in programma di imporre alle auto di viaggiare con un limite di 30 chilometri orari in tutta la città e non solo in certe zone come accade oggi.

E nel resto d’Europa cosa succede? Dal 2021 Bruxelles ha introdotto la regola generale dei 30km/h in tutte strade, con poche eccezioni. E come dice sul sito del Comune: “circolare a 30 km/h quasi ovunque comporta notevoli vantaggi per tutti: strade più sicure, meno incidenti gravi e meno rumore. Una città più tranquilla!”. In qualità di capitale d’Europa, Bruxelles si è affermata come una delle città leader della Dichiarazione di Stoccolma del febbraio 2020, che si prefigge due obiettivi principali: ridurre il numero di morti sulle strade europee del 50% tra il 2020 e il 2030 e limitare la velocità in generale. Altre città del Vecchio Continente hanno seguito l’esempio: Grenoble, Oslo e Bilbao hanno ottenuto grandi risultati in termini di riduzione di morti e feriti gravi. Così come Graz (Austria), Helsinki (Finlandia), Valencia (Spagna), Zurigo (Svizzera) e Lille (Francia).

Il modello “Città 30” - Ultima modifica: 2023-02-01T09:00:00+01:00 da Repower

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