I tempi stanno inequivocabilmente cambiando. Il Covid 19 ha scosso le economie mondiali e accelerato tendenze già in atto in settori strategici come energia e automotive.
Nel 2020 e nel 2021, le vendite di veicoli elettrici hanno stabilito nuovi record. Al contempo l’aumento di produzione da fonti di energia rinnovabile, come l’eolico e il solare fotovoltaico, è avvenuto al ritmo più veloce degli ultimi due decenni. L’Agenzia Internazionale dell’Energia – IEA prevede che, nonostante l’aumento dei costi per i materiali chiave utilizzati per realizzare pannelli solari e turbine eoliche, l’aggiunta di nuova capacità di generazione rinnovabile nel 2021 si assesterà attorno ai 290 gigawatt (GW), superando il precedente massimo storico stabilito l’anno prima.
Entro il 2026, sempre la IEA prevede che la capacità di elettricità rinnovabile globale aumenterà di oltre il 60% rispetto ai livelli del 2020, arrivando a oltre 4800 GW, equivalente all’attuale capacità energetica globale totale di combustibili fossili e nucleare combinati. Le energie rinnovabili dovrebbero rappresentare, quindi, quasi il 95% dell’aumento della capacità elettrica globale fino al 2026, con il solo fotovoltaico che coprirà più della metà del fabbisogno. Si profila un nuovo mix energetico su scala planetaria, con un ruolo sempre più centrale per le fonti rinnovabili.
Che la transizione verso questa nuova economia non avvenga in maniera lineare e senza scossoni, lo testimonia la crisi energetica che attanaglia l’Europa nel momento in cui stiamo scrivendo (gennaio-febbraio 2022). Prezzi del gas e dell’elettricità alle stelle stanno mettendo a dura prova l’economia, l’industria e le famiglie. Ma non è la prima volta che l’Europa si trova in questa situazione. Ciclicamente l’UE ha dovuto affrontare crisi energetiche le cui cause, seppur variegate e complesse, possono essere ricondotte a una debolezza strutturale che caratterizza il sistema energetico europeo: l’eccessiva dipendenza da fonti fossili provenienti da Paesi terzi. In quest’ottica, un’accelerazione nell’adozione delle energie rinnovabili può rappresentare sia una risposta al cambiamento climatico, sia una fonte di approvvigionamento energetico indipendente dalle frizioni geopolitiche.