Se si rapporta il peso del materiale utilizzato per le batterie delle auto elettriche che non si riesce oggi a riciclare e il peso del diesel o della benzina che un’auto mediamente brucia nella sua vita, il consumo di materia prima (metalli versus petrolio) delle auto a motore endotermico è da 300 a 400 volte superiore rispetto a quello delle auto elettriche.
Lo afferma uno studio della ong Transport&Environment (T&E) che valuta intorno ai 30 Kg i metalli non riciclabili di una batteria di circa 160 Kg e invece tra i 13000 e i 17000 litri di carburante il consumo medio di un’auto diesel o benzina nel suo ciclo di funzionamento. Si tratta di “in house calculations” dell’organizzazione e, per quanto approssimativi, danno tuttavia una idea della magnitudine di consumi di materie prime legati all’una o all’altra trazione.
Per quanto riguarda, invece, l’efficienza energetica, nel corso della sua vita una BEV richiederà il 58% di energia in meno rispetto a un’auto a benzina. Per quanto riguarda le emissioni di CO2, una BEV media europea emette il 64% di CO2 in meno rispetto a un motore endotermico convenzionale quando si confrontano le emissioni di CO2 del ciclo di vita. Oltre a ciò, bisogna considerare che, secondo T&E, la mobilità elettrica ha ancora enormi potenziali di miglioramento in questi termini: i progressi tecnologici dimezzeranno la quantità di litio necessaria per fare una batteria per veicoli elettrici entro il prossimo decennio. La quantità di cobalto richiesta diminuirà di tre quarti e il nichel di circa un quinto. L’Europa dovrà quindi importare meno materie prime grazie a maggiori attività di riciclo.