Cina, Giappone e Corea: nel 2018, meno del 3% della domanda globale di batterie per veicoli elettrici arrivava da società al di fuori di questi tre Paesi e solo l’1% circa da società europee. L’industria delle batterie dell’UE era quasi invisibile sulla mappa dei player globali. Tre anni dopo la situazione è ben diversa. A novembre 2020, alla Conferenza Europea sulle Batterie, il vicepresidente della Commissione UE Šefčovič dichiara: «Sono fiducioso che entro il 2025 l’UE sarà in grado di produrre abbastanza batterie per soddisfare le esigenze dell’industria automobilistica europea e persino per costruire una nostra capacità di esportazione».
Il Vecchio Continente sembra fare davvero sul serio sul fronte batterie. A fine 2020 ha visto la luce Battery 2030+, una famiglia di progetti che riunisce i più importanti stakeholder nel campo della Ricerca&Sviluppo europea sulle batterie con lo scopo di rendere questi componenti più sostenibili e mettere a punto azioni concrete che supportino l’attuazione del Green Deal europeo e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. A fine gennaio 2021, la Commissione UE ha approvato un piano da 2,9 miliardi di euro di sostegno pubblico da parte di dodici Stati membri per un importante progetto di interesse comune volto a sostenere la ricerca e l’innovazione in tutti i segmenti della catena del valore delle batterie. Il progetto, denominato “European Battery Innovation”, coinvolgerà 50 aziende in Austria, Belgio, Croazia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Polonia, Slovacchia, Spagna e Svezia. In questa occasione, il vicepresidente Šefčovič dichiara l’Europa un “hotspot globale per gli investimenti nelle batterie”. L’impegno fermo e chiaro dell’UE per la decarbonizzazione la rende il mercato mondiale più affidabile per la mobilità elettrica, tanto che anche i giganti asiatici iniziano a investire nella sua capacità produttiva. La cinese CATL e la sud-coreana LG CHEM, due delle più grandi aziende produttrici di batterie, stanno valutando la possibilità di costruire fabbriche in Germania e Polonia.
Il gruppo coreano SK Innovation ha reso noto di voler costruire il più importante impianto di batterie del continente in Ungheria: parliamo di uno dei più significativi investimenti nella storia dei membri dell’Unione europea orientale. E non si può non nominare la Gigafactory Tesla di Berlino-Brandeburgo, che si prospetta come il più esteso impianto di produzione di batterie per veicoli a quattro ruote in tutto il mondo. Oggi, in tutta Europa sono in costruzione circa 15 “Gigafactory” di batterie che nel 2025 potranno fornire abbastanza celle per alimentare 6 milioni di veicoli elettrici. Queste installazioni porterebbero notevoli vantaggi agli sforzi economici e industriali in un’ottica di sostenibilità: secondo McKinsey, con 1.200 gigawattora all’anno di domanda nel 2040, il valore del solo mercato delle celle sarebbe di circa 90 miliardi di euro all’anno, con il potenziale di creare circa 250.000 posti di lavoro in produzione, ricerca e sviluppo. Una bella opportunità per l’Europa post-pandemia.