Andamento dei mercati, impatti e nuovi equilibri

Il nuovo scenario energetico si basa essenzialmente su due elementi che hanno fatto particolarmente sentire il loro influsso sul mercato della mobilità elettrica: il rialzo dei prezzi dell’elettricità e l’aumento della quota di rinnovabili nella generazione con conseguente incremento del bisogno di stoccaggio.
Con l’aumento dei prezzi dell’elettricità e la loro volatilità, diversi operatori di ricarica EV hanno aumentato le tariffe nella maggior parte dei Paesi europei e anche i retail, come supermercati e centri commerciali, che fino a poco tempo fa offrivano ai clienti la ricarica gratuita durante gli acquisti, hanno spesso introdotto un costo per questo servizio.

Se l’aumento del costo della benzina stava spingendo i consumatori verso l’acquisto di BEV e PHEV, con i recenti aumenti dei prezzi dell’elettricità il differenziale di prezzo si è ridotto: secondo Stefan Bretzel, fondatore del Center for Automotive Management (CAM), l’esplosione dei prezzi dell’elettricità potrebbe essere un pericolo per la transizione all’elettrico. Ma come si adatterà a questo cambiamento chi già possiede un’auto elettrica? In Svizzera, ad esempio, per fronteggiare la crisi energetica si pensa di proporre un momentaneo stop della circolazione delle auto elettriche con poche deroghe. Altra strada, può essere quella di ripensare la propria mobilità quotidiana e trovare quindi alternative alla macchina soprattutto in ambito urbano, dove avvengono i 2/3 circa di tutti i chilometri percorsi a livello globale. Questo, per altro, riguarda anche i possessori di macchine ICE perché non sono solo i costi alla colonnina ad essere aumentati nel corso dell’anno, ma anche quelli alla pompa. Secondo l’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research, quasi 1 italiano su 2 (46%) ha ridotto l’uso dell’auto, specialmente nel tempo libero, pur di risparmiare. Si rafforza, così, una tendenza a cui la pandemia aveva dato il via, ovvero quella di utilizzare maggiormente i mezzi di trasporto a due o tre ruote per gli spostamenti quotidiani in città. In questo contesto, l’auto diventa sempre meno uno status symbol: nei grandi centri urbani sono sempre meno le persone che sentono la necessità di possedere un’auto privata e il futuro delle auto potrà diventare sempre più un destino condiviso, sotto forma di car sharing.

La maggiore affermazione delle rinnovabili va di pari passo anche con lo sviluppo di tecnologie di accumulo, in particolare di tecnologie V2G per la ricarica bidirezionale delle auto elettriche, con il veicolo che si trasforma da puro consumatore ad attore del mercato elettrico del futuro. Con questa soluzione le auto possono ridurre i picchi di domanda della rete e migliorare la flessibilità del sistema, ridurre le interruzioni di rete, offrire supporto alle mini-grid e contribuire alla maggiore affermazione di energie rinnovabili variabili. Secondo IRENA, l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili, queste trasformazioni, essenziali per rispondere alla transizione energetica verso rinnovabili ed elettrificazione, possono essere incentivate anche tramite ulteriori innovazioni: il potenziamento della capacità dei trasformatori e il miglioramento delle previsioni della domanda di ricarica. La standardizzazione delle spine di ricarica da un lato eliminerebbe le complessità attualmente esistenti a causa delle diverse configurazioni degli standard tra le varie marche di veicoli elettrici e le diverse regioni; dall’altro aumenterebbe il numero di punti di ricarica pubblici per tutti i veicoli elettrici.

Una pianificazione strategica delle stazioni di ricarica pubbliche che includa infrastrutture per la generazione di energia rinnovabile e lo sviluppo di flotte elettriche pubbliche (ad esempio, autobus) potrebbe portare a una sostanziale riduzione dei costi della tecnologia. L’adozione dei veicoli elettrici potrebbe essere ulteriormente migliorata se questi offrissero servizi ausiliari di rete, come la regolazione della frequenza o il bilanciamento dei carichi, man mano che un numero sempre maggiore di batterie di veicoli elettrici viene collegato alla rete.

Andamento dei mercati, impatti e nuovi equilibri - Ultima modifica: 2023-01-31T14:37:00+01:00 da Repower
Secondo Stefan Bretzel, fondatore del Center for Automotive Management (CAM), l’esplosione dei prezzi dell’elettricità potrebbe essere un pericolo per la transizione all’elettrico
46%
Italiani che hanno ridotto l’uso dell’auto nel 2022

Comunità energetiche:
il consumatore diventa anche produttore

L’adozione dei veicoli elettrici insieme alla diffusione del fotovoltaico (principalmente attraverso soluzioni su tetto) apre un’importante opportunità per liberare il potenziale europeo di “prosumer”. Il termine “prosumer” si riferisce a un modello in cui gli individui gestiscono il proprio approvvigionamento e consumo di energia anche producendo direttamente, tramite propri impianti, l’energia di cui hanno bisogno. “Prosumer”, infatti, deriva dalla contrazione tra due parole inglesi, producer e consumer, indicando il duplice ruolo che una stessa entità può svolgere. Un ottimo esempio di “prosumer” sono le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Le CER, introdotte in Italia con il Decreto Milleproroghe 2020, sono soggetti giuridici di diritto privato che permettono a cittadini, imprese, cooperative, enti, amministrazioni, soggetti del terzo settore, istituti religiosi, scuole ed università di riunirsi per autoprodurre e condividere energia elettrica e termica prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, secondo regole stabilite tra i membri delle comunità stessa. Favorire lo sviluppo delle CER significa, dunque, contribuire ad abilitare la transizione energetica. Ma anche qui le difficoltà burocratiche stanno rallentando l’affermazione di questo modello in Italia.
Come risulta da un sondaggio condotto da Legambiente, a ottobre 2022 delle 44 realtà che hanno risposto al sondaggio sulle 55 totali interpellate, solo 16 hanno dichiarato di essere riuscite ad arrivare a completare l’iter di attivazione presso il GSE e sono, dunque, operative mentre solamente 3 realtà – la comunità energetica di Vitulano, il Residence Cicogna e un autoconsumatore collettivo di Acea Pinerolese – hanno ricevuto tramite bonifico la prima tranche di incentivi statali. Le restanti 28 CER delle totali stanno incontrando difficoltà burocratiche o sono in attesa del completamento dell’iter normativo. Eppure, i modelli “prosumer”, come quello proposto nelle CER, possono diventare un potente fattore di integrazione delle fonti energetiche rinnovabili (RES), al fine di ridurre l’impronta carbonica dei cittadini.

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